Estati caldissime e secche, inverni nevosi e rigidi. Sbalzi termici estremi che si stanno verificando sempre più spesso in Mongolia, dovuti ai cambiamenti climatici, che non stanno lasciando scampo agli animali. Forti nevicate e freddo intenso che subentrano alla siccità estiva hanno ucciso, negli ultimi anni, oltre 7 milioni di capi. Le temperature nel Paese stanno crescendo due volte più velocemente rispetto alla media globale: negli ultimi anni si riscaldano di oltre 2 gradi, mentre diminuiscono le piogge. Molti pastori hanno perso più del 70% del bestiame. L'economia delle famiglie che traggono il proprio reddito dall’allevamento di capre, pecore, bovini, cavalli, cammelli è entrata in crisi. E così, a causa della carenza di scorte alimentari e della mancanza di reddito, la popolazione nomade si sta spostando in città ma le aree urbane sono pochissime e non sono attrezzate per accogliere queste comunità. (fonte tgcom24)