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23 luglio 2018 PRIMO PIANO

Il Mongol Rally del comico Cornacchione

«Siamo partiti eroici, a bordo di due Panda gialle molto, ma molto, più vecchie di noi... Per regolamento devono essere shitty car, trabiccoli scassati. La squadra è compatta. Non so quando e se torneremo a casa... In questa avventura la norma è perdere la strada e avere un sacco di problemi durante il tragitto». Racconta di sé sgranando gli occhi il comico e attore teatrale Antonio Cornacchione (nella foto mentre assiste il cambio di una gomma bucata) che è nel mezzo del Mongol Rally, la gara benefica e non competitiva più pazza che ci sia. Obiettivo dell’equipaggio: raccogliere fondi per la onlus Oklahoma che ha sede al Gratosoglio e accoglie adolescenti in difficoltà. «Abbiamo appena avuto un intoppo, due gomme scoppiate su uno sterrato ai confini della realtà — ride —. Siamo entrati in azione in tempo record, abbiamo montato le ruote di scorta», dice il comico in versione «explorer». Più di trecento squadre da tutto il mondo partecipano al Mongol rally 2018, trentasei dall’Italia, quelle milanesi si contano sulle dita di una mano. «La notte del 15 luglio in una località segreta vicino a Praga c’è stato il party selvaggio d’esordio, con il taglio del nastro e gli scongiuri», ricorda. Da lì tutti via, sparpagliati fino alla meta, Ulan Udé, in Siberia, vicino alla Mongolia. Sette fusi orari più a Est. (dal Corriere della Sera)