Il direttore della Sala stampa della Santa Sede Matteo Bruni lo ha annunciato ai giornalisti sabato 3 giugno. «Accogliendo l’invito del presidente della Mongolia e delle autorità ecclesiali del Paese – ha detto -, Papa Francesco compirà un viaggio apostolico in Mongolia, nei giorni dal 31 agosto al 4 settembre di quest’anno». Il programma e ulteriori dettagli, ha chiarito, «saranno comunicati nelle prossime settimane». Il cardinale Giorgio Marengo, prefetto apostolico di Ulan Bator, raggiunto dal Sir, riflette sulla grande attenzione del pontefice per le “periferie”. «La sua presenza al nostro fianco è un incoraggiamento perché riconosce che, anche in una porzione di Chiesa così piccola, c’è comunque qualcosa di importante e di bello – afferma -. Credo che per la Chiesa in Mongolia sia soprattutto la freschezza di una fede sorgiva, piena di stupore». Quello in Mongolia sarà il 43° viaggio apostolico internazionale di Bergoglio. Era stato lui stesso ad anticipare, in diverse occasioni, il suo desiderio di recarsi in questo Paese al confine tra Russia e Cina. «È chiaro che c’era una speranza viva ma ora l’annuncio è ufficiale e quindi è una notizia che già sta facendo il giro della nostra piccola Chiesa in Mongolia con tanta gioia e gratitudine», le parole del porporato raccolte dal Sir. Marengo riferisce anche i “numeri” della Chiesa mongola: circa 1.500 fedeli, 75 missionari e missionarie, 29 sacerdoti, di cui 2 mongoli. Accanto a loro, si contano anche 36 suore, 6 fratelli consacrati, tre missionari/e laici. 9 i luoghi di culto ufficialmente riconosciuti dallo Stato e un numero abbondante di progetti, da piccolo a medio e lungo termine, che vanno dalle scuole per l’infanzia per bambini meno abbienti a doposcuola, attività ricreative ed educative, fino a due case per anziani in difficoltà. (Fonte RomaSette)