Orso del GobiURSUS ARCTOS GOBIENSIS

 

Ordine:    Carnivori

Famiglia: Ursidi

Nome comune: Orso del Gobi

                          Gobi bear (inglese)

                            Mazaalai, Baavgai (Mongolo)

Descrizione

Questo piccolo orso ha una pelliccia bruna, a volte con macchie chiare su collo e naso.

In inverno possono comparire chiazze grigie sul mantello. Misura 147/167cm - pesa 52/100 kg - i maschi hanno testa e muso più grande delle femmine. A differenza di quelli dell’orso bruno, gli artigli sono corti e smussati.

 

Classificazione

A rischio critico d’estinzione (D..)

. Incluso nell’elenco CITES (Convenzione Internazionale sul Commercio delle specie protette)     

. Elencato come molto raro nella legge mongola sulla fauna (2000)

. La caccia è proibita fin dal 1953 ed è attualmente protetto come rarissimo dalla Legge Mongola sulla Caccia (1995)

. La maggior parte dell’abitat dell’orso del Gobi è dichiarato Zona I, per cui sono permesse unicamente attività limitate

  di ricerca.  Proibiti turismo, caccia e ogni altra attività.  

 

Distribuzione territoriale

L’Orso del Gobi è probabilmente endemico della Mongolia, si attendono conferme scientifiche circa la sua appartenenza ad una sottospecie ben distinta dell’orso bruno.

Anticamente presente dalle montagne Tost Ula nel (Trans Altai) fin nel Deserto del Gobi, il suo habitat è ora ristretto alla parte meridionale di questa regione, che include i monti Atas Bogd, Shar Khuls e Tsagaan Bogd nei pressi delle oasi. Alcuni individui possono occasionalmente spostarsi fino al Parco Nazionale Gurvansaikhan, sui rilievi del Govi-Altai, in cerca di cibo.

 

Esemplari censiti

Nel corso degli anni ‘80/’90 la popolazione di Orso del Gobi era stimata intorno ai 25 – 30 individui adulti. Tale situazione rimane abbastanza costante, le più recenti osservazioni riportano un numero di esemplari fra i 25 e i 40 individui adulti (2004).

 

Habitat ed ecologia

L’Orso del Gobi vive in zone montagnose desertiche. Si ciba prevalentemente di rabarbaro selvatico e piante crucifere. Alcune specie vegetali presenti nelle oasi, come canne palustri, giuncastri, carici, graminacee, entrano nella sua dieta e l’orso se ne serve anche come giaciglio.

 

Minacce Principali

L’Orso del Gobi è particolarmente vulnerabile alle malattie e sensibile ai mutamenti ambientali: l’esiguità della popolazione, l’accoppiamento fra consanguinei e la bassa natalità sono fattori negativi associati allo scarsissimo numero degli esemplari attualmente censiti.

I livelli di isolamento della popolazione e le ripercussioni a livello genetico non sono noti, ma potrebbero ulteriormente ridurre le prospettive di sopravvivenza dell’Orso del Gobi.

Le strade che transitavano vicino alla sezione A dell’area di protezione totale del Gobi sono state interdette, sebbene il divieto di transito si sia rivelato di difficile applicazione, per cui la presenza umana può  ancora rivelarsi pericolosa.

Anche il prosciugamento delle risorse idriche e la siccità concorrono a minacciare l’esistenza di questo mammifero, ma non è ancora chiaro se si tratta di variazioni climatiche o di una conseguenza diretta delle attività antropiche.

Da uno studio condotto da esperti dell’area A di protezione totale del Gobi è emerso che da tempo quest’area soffre per la siccità, le precipitazioni annuali sono passate dai 100 mm di pioggia del 1992 ai 50 mm del 2006.

 

Misure protezionistiche attuali

Attualmente numerosi Enti si stanno occupando della conservazione di questo mammifero.

Nel 2004 è stato redatto un documento congiunto “Gobi Bear Management Plan”, che indirizza gli sforzi protezionistici verso il monitoraggio delle popolazioni esistenti dal punto di vista genetico e demografico, con particolare attenzione all’impatto delle attività umane sul futuro di questo animale così raro. In particolare:

.  Prosecuzione dell’applicazione di radio-collari, iniziata nel 2005

.  Conduzione di ulteriori analisi genetiche per stabilirne lo status tassonomico

.  Messa a punto dei suggerimenti del Gobi Bear Management Plan

.  Revisione dell’area di protezione totale A nel territorio del Gobi

Addestramento del personale all’uso delle informazioni geografiche da satellite

.  Incremento delle azioni di sensibilizzazione del pubblico, sia internazionale che mongolo

.  Azioni di pressione presso il governo affinché incrementi le azioni di protezione dell’orso del Gobi

.  Uso di telecamere per monitorare il numero di esemplari, il loro comportamento ed il trend di accrescimento, unito all’utilizzo di analisi genetiche su campioni di pelo                                                           

Auspichiamo che le azioni messe in atto non risultino invasive e che vengano condotte con il minimo indispensabile di presenze umane.

 

[[<<<Indietro]]