Russia-Kazakistan-Germania-Svizzera-Mongolia
Regia di Sergej Bodrov con Tadanobu Asano e Honglei Sun
Ricostruzione sontuosa e attenta della vita di Gengis Khan, attraverso sofferenze e trionfi e la preziosa presenza della moglie Chuluun. Candidato all’Oscar 2008 come miglior film straniero (Bodrov lo aveva già vinto con “Il prigioniero del Caucaso”), ha un impatto cinematografico hollywoodiano con scene estremamente realistiche. Guarda il trailer
Paolo Mereghetti: L'invenzione protofemminista della centralità discreta della compagna del condottiero è l'unico pregio della sceneggiatura. La coproduzione kolossal ha comunque altre mire, più visibili e meno risolte: realizzare un ibrido intelletual/spettacolare tra i blockbuster moderni (cion tanto di effetti digitali) e l'intimismo epico alla Kurosawa. Ma le ambizioni falliscono, sia commercialmente sia esteticamente, a cominciare dal ridicolo casting: la star giapponese Asano è fisiognomicamente poco credibile nel ruolo del protagonista