FOTO DI LORETTA RONDI REY
Siamo nel deserto del Gobi, alle rupi fiammeggianti di Bayan Zag, prima di raggiungere il campo delle gher. I cammelli vanno ad abbeverarsi a una pozza d'acqua.
Al campo di Khongoriin Els, dove ci sono le grandi dune, dopo cena quando il sole sta per accomiatarsi e il paesaggio si tinge di colori caldi, saliamo verso una collinetta e bianco come la neve, un piccolo stupa con i suoi mulini di preghiera, le offerte a Budda e il cappello mongolo sulla sommità, ci accoglie per regalarci un piccolo momento di alta spiritualità.
E' uno di quei cavalieri che accompagnano i turisti tenendo il cavallo legato al loro, ci vado anch'io ed il mio accompagnatore mi porta a raccogliere i cavalli di un amico, che meraviglia, peccato che ritorno quando è quasi buio e i miei amici sono preoccupati ed arrabbiati.
Incontriamo un futuro marito che sta costruendo la sua gher accanto a quella dei suoi genitori.
Parco nazionale di Hustain Nuruu, i cavalli selvatici che sono prototipi del cavallo moderno, li chiamano taki o secondo il polacco che li ha scoperti, Przewalski.