Le mie emozioni: la prima L'ESSERCI dopo aver aspettato mesi la partenza e averla desiderata parecchio. Poi la galleria della natura, a Bayan Bulag, non tanto per le pitture rupestri, quanto per le rocce consumate dagli agenti atmosferici: credo siano le foto più belle che io abbia fatto, o almeno lo sono per me. Poi la steppa ancor più del deserto di dune che già mi affascina da morire, ma la steppa ti dà la sensazione dell'immensità, dell'infinito: ho avvertito veramente la rotondità della terra. Sensazioni da vivere. E poi Yolin Am (la valle delle aquile) e una località raggiunta poco dopo: l'immensità con un tempietto, delle gher, degli armenti e la pace assoluta: La giornata di Yolin Am credo sia stata la più bella ed emozionante di tutte. Avrei voluto gridarlo al monto intero, ma non potevo nemmeno comunicarlo via sms, non c'era campo. E l'emozione è stata tutta mia. Poi Terkin Tsagan Nuur (chissà se si scrive così), le gher che si rispecchiano nel lago, la sciamana, e la continua sensazione di pace. E nelle vicinanze il Vulcan Horgo. Essere sul bordo del suo cratere... E tanti animali, di tante specie, di terra e di cielo. E poi il nord: il lago Huvsgul, grandissimo e disabitatissimo, a parte il nostro campo il Toilogt, circondato da larici e con un ricchissimo sottobosco, nontiscordardime, giglio martagone, ma secondo me somigliante alle nostre montagne, con valli dilatate al massimo, stelle alpine che crescono in mezzo all'origano. E chi se ne importa se ho litigato con un componente del gruppo. Queste sensazioni mi hanno ripagato di tutte le negatività del viaggio. Grazie Muren, grazie Federico.
Neda Terzi