L'ARRIVO
Oggi sono a Ulaanbaatar! Ho finito il campo con i bambini- ragazzi a Buhug. Stamattina sono andata a mungere le mucche di una gher vicino al nostro campo. E mi son fatta ciucciare le mani dai vitellini! Ma che bella non è la Mongolia? Sono stata due settimane in un posto senza elettricità, né acqua corrente e con un piccolo "bagno" fatto di tavole di legno con in mezzo un buco! Qui c'è un cielo incredibile pieno di stelle, mai visto uno cosi; per lavare i nostri vestiti pieni di terra a causa del lavoro nei campi andavamo al fiume con una bacinella ma l'acqua col sapone veniva gettata rigorosamente lontana dal fiume. Mi mi sembrava di essere tornata indietro di 100 anni. E che tristezza lasciare i bambini e anche tutti i volontari
In queste 2 settimane con i ragazzi e i vicini di gher non mi sono mai sentita una turista o un'occidentale, ma abbiamo fatto una gita di 2 giorni a Kharakhorum e nel little Gobi e a kharakhorum. Forse l'ultimo giorno in Mongolia torno per qualche ora dai bambini, i vicini di gher mi han detto che se torno mi preparano un po' di formaggio! Ma che gente incredibile e affettuosa i mongoli. Ho terra ovunque per il lavoro nei campi e le braccia nere! Che bello! Bayartee
IL RITORNO
Questa volta non sto scrivendo da UB ma da casa... dall'Italia, da Milano... Mi sento stranissima, tutto mi sembra strano qui. Sono rientrata ieri sera alle 23 ora locale ma sul mio cellulare c'era ancora e c'è tutt'ora l'ora mongola ed erano le 6. Appena chiudevo gli occhi mi venivano davanti tutte le immagini momenti e volti di questo mese e non riuscivo proprio a credere che di lì a poche ore sarei partita e avrei lasciato la Mongolia... Ero triste, felice e tranquilla allo stesso tempo.
Sull'aereo ho scelto di stare in un posto finestrino per conto mio per poter vedere e sentire e salutare un'ultima volta la Mongolia, vedere le gher dall'alto e riprovare a sentire le emozioni di quando invece un mese fa ero arrivata...fortunatamente vicino a me si è seduta una magnifica persona compagna di viaggio che mi ha fatto continuare a viaggiare e portare con me la Mongolia almeno fino a Mosca. Era una bambina di nove anni di nome Oyuntsatsral che ha catalizzato da subito la mia attenzione facendomi dimenticare che stavo per lasciare la terra più immensa e magnifica che abbia mai visto e facendomi continuare a sorridere e giocare per le seguenti 5 ore e 30 di viaggio. Sua mamma è una bella donna mongola che ha sposato un uomo scozzese che era un padre magnifico (per quel che ho visto) con cui ha un altro bel bimbo di un anno. Tsatsral è riuscita a tenermi sveglia, a farmi ridere, a farmi fare giochi che non facevo più da quando avevo 7-8 anni, a farmi tornare una vera bambina anche nei comportamenti e le nostre conversazioni non si sono mai arrestate. Ci siamo acconciate i capelli a vicenda, ha continuato il lavoro che avevano iniziato i bambini al campo con me: lezioni di mongolo!!! Ha tentato con pazienza e passione di farmi migliorare la mia pronuncia mongola e insegnarmi nuove parole. Arrivati a Mosca loro son corsi via per prendere la coincidenza per Londra. Più tardi ho scoperto che non ce l'avevan fatta;ero al transfer desk per avere la carta d'imbarco e qualcuno mi abbraccia ai fianchi! Era lei! Che bello rivederla! Quando li ho salutati, quando ho salutato Tsatsral e quando sono salita sul volo Alitalia che mi avrebbe riportato a Milano, quando ci siamo staccati da terra...sì, è li che ho sentito che avevo veramente lasciato la Mongolia, è li che per la prima volta mi sono venuti gli occhi lucidi.
Quando poi sono scesa dall'aereo con quel grigiume del cielo, così diverso dai cieli visti nel mese passato, quando ho respirato l'aria soffocante, così diversa da quella fresca leggera e profumata dai prati dalle mille tonalità di verde... in quel momento i miei occhi si sono bagnati di qualche lacrima, ma non era tristezza, non posso essere triste perchè sono troppo felice per le mille emozioni, sensazioni, esperienze vissute e per i volti e le persone incontrate in questo meraviglioso mese, è solo nostalgia, quella nostalgia che ti fa un po' venire da piangere ma allo stesso tempo ti fa sorridere e ridere perchè ripensi a tutte le belle cose vissute.
Cristina