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19 gennaio 2017 POSTA

La scrittura mongola diventa un tatuaggio

Buongiorno mongolia.it, sarei interessato alla pronuncia di questa frase e sapere anche se è espressa nella forma corretta, dovrebbe servire per un tatuaggio; la frase è una ma è scritta con tre design diversi. Grazie, cordiali saluti D.V.

 

Risponde Tseeghii, autrice insieme a Federico Pistone della guida "Mongolia - L'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri" la cui quarta edizione, completamente aggiornata e arricchita, uscirà nella primavera 2017 per la casa editrice Polaris. L'amico che scrive ci dà anche la possibilità di mostrare la bellezza della scrittura mongola. Come scrive la stessa Tseeghii sul libro in uscita: "La scrittura classica mongola risale al XIII secolo e deriva dall'alfabeto uiguro, da influenze tibetane e da adattamenti alla lingua mongola avvenuti nel corso del tempo. Nonostante l’introduzione del cirillico dal 1946, la scrittura classica continua a essere utilizzata e insegnata, seppur timidamente, durante la scuola base. Per quanto finora confinata a iscrizioni, sigilli di stato, francobolli, monete, copertine di libri, insegne, documenti e didattica, molti sono i mongoli che vorrebbero il ritorno diffuso di questa antica e nobile scrittura".

 

Si tratta di un proverbio mongolo. È scritto correttamente (nella scrittura mongola, la mongol bichig). La traduzione letteraria è: "Meglio vedere una volta che ascoltare mille volte". Vuole dire che vedere qualcosa con i propri occhi o farla di persona è meglio di sentirla descrivere mille volte. Ho allegato la pronuncia. Traslitterazione: "Myangan udaa sonssonoos neg udaa üz". Buono studio.