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31 gennaio 2017 PRIMO PIANO

La vodka mongola distillata con la musica

Siamo abituati a pensare alla vodka come il distillato tradizionale russo, ma in molte altre parti del mondo se ne producono di pregiate e particolari, preparate secondo ricette tradizionali che prevedono anche un pizzico di estro artistico. È quello che succede con una tipo di vodka tradizionale mongola, nella cui preparazione la musica è uno dei passaggi fondamentali. La casa produttrice APU aprì nel 1924 come azienda pubblica, ma più tardi un privato la acquistò, mantenendo la preparazione richiesta da questa vodka purissima, supportato dall'esperienza ereditata dall'antica cultura mongola. L'industria sorge su un terreno molto vicino al noto Palazzo d'Inverno dell'ultimo imperatore, Bogd Khan, nella capitale Ulan Bator.  Dopo aver scelto le migliori materie prime locali, questa vodka non subisce solo tre filtraggi, come accade per tutte le altre vodka. Viene filtrata 8 volte, usando carbone, quarzo, diamanti, perle nere e argento, che le conferiscono il sapore che la contraddistingue. A questo punto avviene l'incontro con l'acqua, ma non un'acqua qualsiasi: viene utilizzata quella ricavata dallo scioglimento dell'antico ghiacciaio del Khan, formatosi più di 800mila anni fa. E qui entra in gioco la parte musicale: l'unione tra il distillato e l'acqua infatti avviene in un ambiente musicale, che trasmette musica tradizionale mongola, una delle espressioni di canto più particolari del mondo. Benché le varie tribù abbiano diversi canti propri, i cantori mongoli sono conosciuti per aver sviluppato la capacità di emettere diplofonie e triplofonie, ovvero più suoni emessi in contemporanea dalla stessa persona, sfruttando le risonanze che si creano nel tratto vocale perché siano udibili anche gli armonici (infatti è detto anche canto armonico), tipo quello del filmato. Questo tipo di musica punta a riprodurre i suoni della natura e degli animali, e con le sue particolari vibrazioni rendono la vodka APU nota e buonissima. Secondo la tradizione, la vodka non sarebbe la stessa senza questo passaggio della catena produttiva. (fonte rockit.it)