Stefano Ughetti è uno stilista italiano, titolare dell'azienda Superstar a Biella e creatore di CAMO. Il nome deriva da "camouflage", mimentizzato. "L'idea - come spiega Ughetti - non è quella di mascherare le persone con ciò che indossano, ma vestirle, facendole sentire in armonia con i capi, un tutt’uno". Ughetti è lo stilista che ha vestito la nazionale della Mongolia in occasione dei Giochi Olimpici di Sochi. Caro Stefano Ughetti. Per me è un grande onore averla come ospite per il nostro Punto d’Incontro su mongolia.it. Lei è una vera... Superstar nella moda mondiale.
Prima di fondare il suo vero brand CAMO, lei già aveva lavorato dal 1995. Può raccontare com’è nata la passione per creare la "sua" moda? Da bambino, sognava di diventare uno stilista ?
Il pensiero di creare un mio marchio è nato nel luglio 2005, ma non provenendo da nessuna scuola di design e non avendo nessuna esperienza nel settore moda, ho dapprima aperto un concept store, che ho chiamato Superstar (giugno 2005) e successivamente, solo due anni dopo, ho cominciato a creare la mia linea d'abbigliamento che ho chiamato CAMO.
Sono sicura che lei viaggia moltissimo nel mondo? Quali paesi del mondo attirano il suo interesse e la ispirano di più per creare qualcosa di particolare e unico? Come vede i paesi asiatici oggi dal punto di vista dello sviluppo economico e quindi delle nuove possibilità di creare e presentare le sue straordinarie collezioni nel Mondo Orientale?
Oggi sono estremamente concentrato sul mercato asiatico: Giappone, Corea, Cina. In futuro sarei altrettanto interessato a nuovi mercati come il Brasile e Africa. E naturalmente c'è la Mongolia. Il mio contatto è con la Goyo, un’azienda mongola che produce cashmere di altissimo livello. Sono distribuiti in Italia dallo showroom Cashmere di Milano. Nel 2010 mi era stato chiesto di disegnare una piccola capsule collection per loro, da allora siamo diventati amici.Nel luglio 2013 ci siamo nuovamente incontrati a Milano con i vertici di Goyo che mi hanno proposto questo bellissimo progetto, ovvero quello di realizzare le divise per la nazionale mongola agli Olympic Games di Sochi 2014.
I miei più sinceri complimenti e congratulazioni per gli abiti dei nostri atleti per i Giochi Olimpici di Sochi. Com’ è nata questa bella idea di lavorare sul design di queste splendide uniformi? Quindi come sono fatte, sempre di cashmere o sono stati utilizzati anche altri tipi di materiale?
Mi è stato espressamente chiesto di trasferire quella che è la massima qualità italiana nelle divise; fatta eccezione per quanto riguarda la maglieria per cui Goyo eccelle nel cashmere, materiale che è motivo di orgoglio della Mongolia. Per quanto riguarda le divise, ho fatto appositamente realizzare un tweed dai colori della terra con delle forti punte di bordeaux ed anche una lana blu sempre 100% made in Italy e specificatamente made in Biella.
Lo sa che in Mongolia, nonostante sia un paese giovane nel campo della moda, si svolgono ogni anno grandi show e varie fashion week, fra i quali, per esempio, GOYL. Cosa pensa della moda in Mongolia?
Non ero informato riguardo agli show, purtroppo non conosco abbastanza bene la moda in Mongolia per darne un giudizio.
Da quando ero piccola la moda italiana rappresentava per me qualcosa di incredibilmente e favolosamente bello. Infatti, ancora ricordo benissimo le lettere di mia madre che studiava e lavorava in Olanda per un progetto dell’UNESCO (a dire il vero era una donna di grande stile e bellezza) scriveva delle scarpe italiane come il miglior regalo da fare ai miei nonni.”Niente è migliore” diceva mia mamma... Adesso con lo sviluppo della moda in generale in tutto mondo, sicuramente è diventato molto più difficile tenere la concorrenza con gli altri stilisti. Il suo segreto qual è?
Tutta la linea CAMO è totalmente di produzione Made in Italy, sia per i materiali, sia per la confezione. Nelle zone del Biellese e non solo, ho ricercato diversi laboratori di cui la maggior parte a conduzione familiare e specializzati in un'unica tipologia di prodotto. Con essi ho costruito un rapporto di fiducia e di scambio di idee. Il prodotto non viene "dettato", ma creato insieme, discutendo tutti i dettagli da me proposti.
La Filosofia di CAMO è creare e rappresentare un gusto che sia riconoscibile, ma possa adattarsi a varie esigenze e necessità. Quindi il materiale che usate è di grande importanza. Per esempio, lo stesso cashmere della Mongolia. Ma a parte il materiale per esempio la pelle, o i tessuti pregiati, ha qualcosa in mente che le è rimasto impresso della cultura del nostro paese?
Sono rimasto molto più affascinato dalla storia che c’è dietro al materiale piuttosto che del tessuto stesso. Ho avuto la fortuna di poter dormire all’interno di una gher di un pastore e ho potuto vedere quantsa fatica e storia c’è dietro alla produzione di un prodotto fantastico come è il cashmere mongolo.
Dopo il grande successo del lavoro per il team olimpico, continuerà a collaborare con i suoi colleghi della Mongolia?
Mi piacerebbe tantissimo. Quello di cui sono sicuro è che vorrò tornare al più presto in Mongolia per poter approfondire la mia conoscenza sulla vostra terra e sulle vostre tradizioni.