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IL FIGLIO DELLA STEPPA

La stirpe di Gengis Khan
di Conn Iggulden
2007 Piemme - 432 pagine 19,90 euro - Primo capitolo della tetralogia. Successivi:

Dopo il planetario successo della saga di Giulio Cesare (quattro volumi), lo scrittore britannico Conn Iggulden si tuffa nell'avvincente avventura di Gengis Khan, a cui dedica questo primo romanzo, "Il figlio della steppa". Con una scrittura appassionata, Iggulden ripercorre la storia di Temujin, dalla sofferta infanzia al riscatto come uomo e condottiero, fino all'incoronazione del più vasto impero della storia. Al di là dei toni romanzati, spesso avvincenti, resta una lodevole aderenza agli avvenimenti mutuati dalla Storia segreta dei Mongoli, scritta a 17 anni dalla morte di Gengis Khan e che resta unico testo di riferimento delle vicende del protagonista mondiale del XIII secolo. Particolarmente suggestiva la figura della moglie Borte, rapita dai nemici tartari, che non ritroverà mai più la serenità vicino al suo potente compagno. Meno aulico e originale rispetto all'altro affresco narrativo di Homeric del 1999, il romanzo di Iggulden risulta però più leggero, a tratti piacevole. Iggulden completerà la tetralogia di Gengis Khan con "Il figlio della steppa" (2007), "Il volo dell'aquila" (2008), "Il popolo d'argento" (2008) e "La città bianca" (2010).


Estratto: "Gli uomini di Arslan legarono i prigionieri, disarmandoli. Alcuni di loro non avevano un segno addosso, e furono trattati con rude disprezzo: non avevano il diritto di vivere dopo quella battaglia e a Temujin non importava nulla di loro. Gli tremavano le mani, e così, per nascondere quella debolezza, quando smontò di sella condusse il cavallo al passo, tenendolo saldamente per le redini"