2012 Alpine Studio, 242 pagine 13 euro
E' un racconto, un reportage, a volte una guida. Irene Cabiati, giornalista de La Stampa, si addentra con curiosità e attenzione nelle fenditure della Mongolia, decifrandola fra tradizioni millenari e nuove velleità di emancipazione, sociale ed economica, con tutti i rischi che questo comporta. Un diario intimo e avvincente insieme, punteggiato da fotografie, a colori e in bianco e nero, finalmente insolite, che restituiscono una Mongolia senza veli e senza compromessi.
Dall'introduzione: "La Mongolia è un Paese ricchissimo e questo viaggio ne esplora i tesori. Non mi riferisco alle sue sterminate riserve di minerali. Io ho trovato altri tesori e li narro con la prudenza di chi, viaggiando, impara ascoltando con gli occhi. Ho percepito la fierezza dei nomadi che come guerrieri di Gengis Khan hanno conquistato il mondo e poi sofferto l'umiliazione del dominio straniero ma senza mai rinunciare alla libertà di non possedere altro che il bestiame. E ancora oggi, pur attratti dalla modernità, preoccupati per l'asfalto nella steppa e le fonti d'acqua inquinate, restano con lemadrie. Soltanto la morte delle bestie per il freddo li può scoraggiare".