ULAANBAATAR WEATHER

IL CAMMINO DELLA SCIAMANA

di Corine Sombrun
2006 Piemme - 216 pagine 14,50 euro

La magia dello sciamanismo in Mongolia viene rievocata in un nuovo libro: si intitola "Il cammino della sciamana" di Corine Sombrun, quarantenne pianista parigina e reporter per la Bbc. L'opera originale, intitolata "Mon initiation chez les chamanes", risale al 2004 ma solo di recente è stata tradotta e commercializzata in Italia. Niente di nuovo sul fronte, come spesso capita quando gli occidentali decidono (non è obbligatorio!) di affrontare una realtà così remota per la nostra cultura. Con quelle implacabili descrizioni di stupore oltre a un fastidioso ritmo "narrativo" sincopato. E' la conferma che i viaggiatori occidentali non sanno più capire né tantomeno raccontare l'oriente, devono inventare tutto, esagerare. Almeno Marco Polo lo faceva con stile ed estrema cultura. Le cose migliori ce le hanno raccontate due francescani, l'umbro Giovanni di Pian del Carpine nella sua Historia Mongalorum e il fiammingo Guglielmo di Rubruc nel Viaggio nell'impero dei Mongoli. In quest'opera, datata 1255, si parla già di sciamani (cham), ma in modo più asciutto, sincero ed emozionante, con un anticipo di 750 anni rispetto al resoconto della pianista parigina. Che riesce perfino a far diventare francese il famoso locale di Ulaanbaatar "chez Bernard" (gestito da un belga).


Estratto: "Il ritmo ora c'è, e mi guida, mi porta con sé, nel mio interno. Si apre un universo, come quando spunta il sole. Scivolo, con la testa nel tamburo. Viaggio. Giro nella spirale del suono. Nel buio. E la varco. La porta del suono. Silenzio. Avanzo. Comincio la traversata del silenzio, nel mondo senza fondo. C'è il lupo. Mi guarda. Mi guarda. Molto. Ho il suo grido nella gola. Fiuto. Grido il suo grido. Molto forte. Mi chiama. La sorgente. Dà il suo ritmo alle mie cellule, che esplodono formano la sua immagine. Sono un lupo, la sua forza è in me"