2009 Longanesi - 620 pagine 19,60 euro
Lo hanno definito il Wilbur Smith italiano, ma Marco Buticchi richiama soprattutto Clive Cussler per la struttura narrativa dei suoi romanzi. Così è per "Il respiro del deserto", che parte dai tempi di Gengis Khan, anzi del suo scrivano Qutula, per scivolare fino all'aprile 1919 sul piroscapo Zeppelin e concludere il suo straordinario cammino nella fantasia, nella storia e nel tempo all'Italia del 2008. "Basato su un'accurata ricostruzione storica - si legge nel risvolto di copertina - Il respiro del deserto è un romanzo dai toni epici, che, pagina dopo pagina seduce il lettore e, con l'incalzante susseguirsi dei colpi di scena, lo fa trepidare per ogni avventura vissuta dai suoi indimenticabili protagonisti". Il libro in effetti comincia bene, appassiona perfino, poi però il ritmo cala e un po' anche l'interesse.
Estratto: "Ayul si inchinò dinanzi al figlio di Gengis Khan. "Le volontà del grande imperatore", stava pensando Tolui, "sono state rispettate". Tranne quella che voleva il suo sepolcro celato per sempre agli occhi di chiunque. Qutula sa esattamente dove si trova la tomba imperiale e avrebbe potuto confidarlo ad altri. Eppure, fino a oggi non l'ha fatto. Altrimenti il sepolcro sarebbe stato violato, in questi anni". Quel pensiero era per lui fonte di grande angoscia". (Marco Buticchi)