ULAANBAATAR WEATHER

MERIDIANI MONGOLIA

di Federico Pistone, Elisabetta Lampe, Elena Bianchi e AA.VV.
2010 Editoriale Domus - 162 pagine 6,20 euro

Finalmente la prestigiosa collana Meridiani dedica un numero monografico alla Mongolia: una pubblicazione straordinaria da un punto di vista estetico e anche molto completa e brillante nei contenuti. Un vero numero da collezione: le fotografie sono quanto di meglio sia stato pubblicato su questo Paese a livello internazionale e accompagnano d'un fiato il lettore lungo testi e consigli estremamente ricchi e aggiornati. Si parla di storia, di gher, di Gengis Khan, di opportunità, di sciamani, di uomini renna, di contorsioniste, di spiritualità, di dinosauri, di cashmere, di viaggi.


Estratto: "Bogdkhan uul, secondo i parametri dell’orografia, è una montagna a tutti gli effetti visto che oltrepassa i duemila di quota. Ma per chi la vede da Ulaanbaatar sembra una collina, perché parte dal “vantaggio” dei milletrecento metri di altitudine della capitale. Per i mongoli è una vetta sacra, come le altre che abbracciano la città, una per ogni punto cardinale: Chingheltei a nord, Bayanzuurkh a est, Khairkhaan a ovest e Bogdkhan, appunto, a sud, l’orientamento più importante. Ogni tenda nomade (la leggendaria gher) ha l’apertura rivolta a meridione perché, per tradizione sciamanica, quella è la direzione verso le terre buone, benedette dagli dei e dagli antenati ma soprattutto riscaldate dai venti del Gobi che mitigano l’aria glaciale della Siberia. Anche per questo, Bogdkhan uul, la vetta del sud, è la montagna degli sciamani".