di Giovanni di Pian del Carpine
a cura di P. Daffinà, C. Leonardi, M.C. Lungarotti, E. Menestò, L. Petech
1989 Spoleto-Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo - 500 pagine
Pietra miliare del reportage di viaggio di tutti i tempi e preziosa testimonianza degli usi e costumi del popolo mongolo. Nel 1245 papa Innocenzo IV invia il francescano umbro Giovanni di Pian del Carpine a Karakorum per incontrare il khan mongolo e chiedergli di arrestare il suo esercito che era ormai entrato profondamente in Europa e di allearsi contro la minaccia musulmana. Frate Giovanni incontrerà quattro mesi dopo il Gran Khan Guyuk che lo ospitò nella sua reggia ma che diede una risposta molto fredda e quasi minacciosa al mittente pontefice. In sostanza: "Se davvero vuoi parlare con me, vieni di persona". E ancora: "Voi occidentali siete presuntuosi perché siete convinti di essere depositari dell'unica fede e disprezzate le altre religioni". Giovanni tornerà due anni e mezzo dopo con una storia meravigliosa. Questo libro è una rarità, curata dal Centro studi di Spoleto in occasione delle celebrazioni francescane. Molto interessanti i contributi storici che precedono il vero e proprio scritto, nelle versioni in latino e nella traduzione in italiano. Per informazioni info@mongolia.it
Estratto: "Il loro aspetto è diverso da quello di tutti gli altri uomini: la distanza fra gli occhi e le guance è infatti maggiore che nelle altre razze; le guance sono molto prominenti rispetto alle mascelle; il naso è piatto e piccolo, gli occhi sono piccoli con palpebre rialzate fino alle sopracciglia. Gli uomini, eccettuati alcuni, sono generalmente magri e quasi tutti di bassa statura; la barba cresce pochissimo quasi a tutti; alcuni tuttavia hanno barba e baffi radi che tagliano raramente".
a cura di P. Daffinà, C. Leonardi, M.C. Lungarotti, E. Menestò, L. Petech
1989 Spoleto-Centro italiano di studi sull'Alto Medioevo - 500 pagine
Pietra miliare del reportage di viaggio di tutti i tempi e preziosa testimonianza degli usi e costumi del popolo mongolo. Nel 1245 papa Innocenzo IV invia il francescano umbro Giovanni di Pian del Carpine a Karakorum per incontrare il khan mongolo e chiedergli di arrestare il suo esercito che era ormai entrato profondamente in Europa e di allearsi contro la minaccia musulmana. Frate Giovanni incontrerà quattro mesi dopo il Gran Khan Guyuk che lo ospitò nella sua reggia ma che diede una risposta molto fredda e quasi minacciosa al mittente pontefice. In sostanza: "Se davvero vuoi parlare con me, vieni di persona". E ancora: "Voi occidentali siete presuntuosi perché siete convinti di essere depositari dell'unica fede e disprezzate le altre religioni". Giovanni tornerà due anni e mezzo dopo con una storia meravigliosa. Questo libro è una rarità, curata dal Centro studi di Spoleto in occasione delle celebrazioni francescane. Molto interessanti i contributi storici che precedono il vero e proprio scritto, nelle versioni in latino e nella traduzione in italiano. Per informazioni info@mongolia.it
Estratto: "Il loro aspetto è diverso da quello di tutti gli altri uomini: la distanza fra gli occhi e le guance è infatti maggiore che nelle altre razze; le guance sono molto prominenti rispetto alle mascelle; il naso è piatto e piccolo, gli occhi sono piccoli con palpebre rialzate fino alle sopracciglia. Gli uomini, eccettuati alcuni, sono generalmente magri e quasi tutti di bassa statura; la barba cresce pochissimo quasi a tutti; alcuni tuttavia hanno barba e baffi radi che tagliano raramente".