1994 Mondadori - 300 pagine - 11 euro (abbinato a Fiabe dell'Himalaya)
Laureata in antropologia, con una tesi sulla maternità e l'allattamento in Mongolia, la pesarese Michela Taddei-Saltini ha raccolto per Mondadori un'ottantina di favole della tradizione mongola, riproponendole in forma semplice e gradevole, rispettando l'impianto originale. In queste fiabe, come la stessa Taddei-Saltini scrive nell'introduzione, "fra uomini e animali le barriere linguistiche non sussistono quasi mai e infatti i cavalli hanno la capacità di consigliare e aiutare i propri padroni e gli animali ostili possono essere intimoriti da semplici minacce verbali fatte con la dovuta fermezza". Un'operazione di recupero culturale perfettamente riuscita, al contrario della recente proposta francese edita da Fabbri nel 2003.
Estratto: "Vivevano un tempo tre ragazzi: Paglia, Burro e Strutto. Un giorno il vento chiuse con la tela del tetto il condotto dell'aria della loro gher. Per non morire soffocati, decisero di andare a riaprirlo. Uscì per primo Paglia, ma il vento lo spazzò via. Andò fuori allora Strutto. ma un cane se lo mangiò. Burro, per timore di fare la stessa fine, restò chiuso nella gher e così si sciolse seduto vicino al fuoco ardente in quell'abitazione soffocante. Ed è così che tutti e tre finirono". ("Paglia, Burro e Strutto")