di Luigi Barzini jr
1997 EDT - 116 pagine - 11 euro
Pubblicato da Mondadori nel 1939 e riproposto dalla EDT nella collana “Viaggi e Avventura” nel 1997, questo straordinario quaderno di viaggio rivela tutta la freschezza e la sensibilità di un grande narratore come Luigi Barzini jr. Inviato dal Corriere della Sera in Cina, Barzini si concede un’”evasione” di nove giorni in Mongolia, quella interna cinese, dove piccoli incontri sono il pretesto per narrare la grande anima di un popolo. Un popolo che ha dominato il mondo per secoli e che è rimasto fatalmente schiacciato tra le potenze russe e cinesi. “Nel silenzio – chiude il racconto Barzini – la gragnola sorda di milioni di zoccoli, il tambureggiare di cavalleria sull’erba, le orde lanciate di nuovo alla conquista del mondo”. Un reportage politico e avventuroso insieme, così datato e così attuale.
Estratto: "Siamo partiti stamattina per tempo. La strada andava dondolandosi tra le montagne, nude come cumuli di rifiuti di miniera, in valli sempre più larghe. Il cielo era spalancato, immenso, nuovo, con batuffoletti bianchi, altissimi, sfilacciati dal vento. Mongolia"
1997 EDT - 116 pagine - 11 euro
Pubblicato da Mondadori nel 1939 e riproposto dalla EDT nella collana “Viaggi e Avventura” nel 1997, questo straordinario quaderno di viaggio rivela tutta la freschezza e la sensibilità di un grande narratore come Luigi Barzini jr. Inviato dal Corriere della Sera in Cina, Barzini si concede un’”evasione” di nove giorni in Mongolia, quella interna cinese, dove piccoli incontri sono il pretesto per narrare la grande anima di un popolo. Un popolo che ha dominato il mondo per secoli e che è rimasto fatalmente schiacciato tra le potenze russe e cinesi. “Nel silenzio – chiude il racconto Barzini – la gragnola sorda di milioni di zoccoli, il tambureggiare di cavalleria sull’erba, le orde lanciate di nuovo alla conquista del mondo”. Un reportage politico e avventuroso insieme, così datato e così attuale.
Estratto: "Siamo partiti stamattina per tempo. La strada andava dondolandosi tra le montagne, nude come cumuli di rifiuti di miniera, in valli sempre più larghe. Il cielo era spalancato, immenso, nuovo, con batuffoletti bianchi, altissimi, sfilacciati dal vento. Mongolia"