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28 febbraio 2024 SPORT

Il Brera sceglie Mazza: "Il mio calcio in Mongolia"

Si può cambiare radicalmente la propria vita a quasi 64 anni? La risposta è affermativa. Per ulteriori informazioni, rivolgersi ad Andrea Mazza (foto). L’ex tecnico, fra le altre, delle giovanili di Brescia e Pergolettese ha recentemente preso un volo che lo ha condotto dall’altra parte del mondo. Direzione Ulan Bator, capitale della Mongolia. Distanza dall’amata Madonnina: 6919 chilometri. La ragione di una simile traversata non poteva che essere il calcio. "Mi avessero detto qualche anno fa che avrei allenato in Asia, mi sarei messo a ridere. Dopo la fine dell’avventura cremasca, però, avevo voglia di tornare ad allenare e mettermi in gioco. Quando ho ricevuto l’offerta, ci ho pensato un momento e poi ho accettato". Prima del sì, però, Mazza si è assicurato che il suo fedele amico a quattro zampe fosse sistemato nel miglior modo possibile. E poi via, verso un altro mondo. La panchina su cui siederà, è quella del Brera Fc, la “terza squadra di Milano”. Il ruolo e le attività extra campo hanno garantito alla società fondata da Alessandro Aleotti una certa notorietà. Come si legge sul sito dei neroverdi: “Il focus del club è sempre stato l’utilizzo innovativo del calcio come esperimento sociale, sportivo, culturale e comunicativo“. Come recita uno slogan dell’NBA: “More than a game”. Più di un gioco. Il Brera Fc, nato nel 2000 e divenuto oggi una holding quotata in borsa, vanta tre squadre in tre diversi paesi: Macedonia, Mozambico e, appunto, Mongolia. Secondo Mazza, il progetto è destinato a espandersi ancora: "Io e Alessandro ci conosciamo da tempo. Ho già allenato una delle sue squadre, a Milano in Eccellenza e a Malta in seconda divisione. Ssicuramente vorrà proseguire quanto già di buono ha fatto". Il primo impatto con una nuova cultura, calcistica e non, molto diversa dalla nostra, è stato positivo per l’allenatore milanese. "Ulan Bator è una città molto inquinata e incredibilmente trafficata. Per arrivare al campo, dobbiamo percorrere 40 chilometri: a volte, impieghiamo quattro ore per giungere a destinazione. Per il resto, la gente è tranquilla e il costo della vita basso". A livello climatico, oltre che culturale, la differenza con l’italia è sostanziale. Attualmente, nella capitale i termometri registrano -20. Venendo al calcio, il lavoro da fare è tanto, specie dal punto di vista tattico. Il tutto, però, stimola molto Mazza. "Hanno un approccio al gioco esclusivamente offensivo, la fase difensiva è inesistente. Insieme ai ragazzi, abbiamo cominciato a lavorare sui movimenti basilari, come se fossero dei bambini. Ma è divertente, anche perché la squadra è giovane, affamata e vogliosa di imparare. Ci sono anche alcuni elementi validi: uno di loro fa parte della nazionale mongola". In termini di classifica, il Brera non naviga in acque calme. Al termine del girone d’andata, i neroverdi si trovano al penultimo posto in classifica, noni su dieci squadre. "L’obiettivo è centrare la salvezza diretta. L’ottavo posto dista una manciata di punti, credo che potremo farcela". Terminato il campionato, il futuro del tecnico è ancora tutto da scrivere. Magari il matrimonio proseguirà, magari no. D’altronde, un cane sciolto, come Mazza si autodefinisce, va dove lo porta l’istinto. (fonte Il Giorno) Vai all'articolo