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31 luglio 2024 PRIMO PIANO

L'uccisione dell'orsa: la condanna mongola

La redazione di mongolia.it e la comunità mongola esprimono la più ferma condanna e il massimo sdegno per l'agghiacciante abbattimento dell'orsa Kj1 in Trentino Alto Adige, degno di un Paese incivile e schiavo di meri interessi economici e di potere. Per il popolo mongolo ogni creatura merita il massimo rispetto, che sia uomo o altro animale, pianta o corso d'acqua. Lo stesso Chinggis Khaan condannava a morte chi sporcava i fiumi o chi faceva violenza gratuita sugli animali. Noi invece condanniamo a morte un'orsa (portata in Trentino non per sua scelta ma per un'operazione voluta dall'uomo a fronte di guadagni tangibili) solo per aver cercato di difendere la sua prole da un runner francese del tutto inadeguato rispetto alla conoscenza territoriale. Per la popolazione mongola risultano inconcepibili tanti comportamenti occidentali, come gli allevamenti intensivi, la caccia per divertimento, il consumo di animali giovani (vitelli, agnelli, maialini) che non hanno ancora completato il proprio ciclo vitale. Verranno recitate preghiere buddhiste e eseguiti riti sciamanici per accompagnare l'anima dell'orsa Kj1, per proteggere i suoi cuccioli ormai indifesi e perché i responsabili, dal primo all'ultimo, abbiano una punizione adeguata. Speriamo che almeno il Tengher, il divino cielo, possa fare giustizia.