Oggi il Corriere della Sera dedica una pagina a Gengis Khan, a firma di Federico Pistone. Un modo diverso per raccontare e ricordare il grande condottiero mongolo, al di là degli stereotipi. Ecco l'incipit, sotto il pdf della pagina intera: Spietato condottiero, incubo di due continenti. O sovrano tollerante, divinità, primo vero ecologista della storia. Buone tutte e due quando il soggetto del dilemma è Gengis Khan - o Cingghis Khaan per traslitterarlo alla mongola - il condottiero che conquistò e unì il più grande impero di sempre, dalla Cina ai confini orientali dell'Europa, nominato uomo del millennio dal Washington Post davanti ai più accreditati Leonardo, Einstein, Gandhi, Galileo, Napoleone, Beethoven e Mozart. La motivazione ufficiale è da premio Nobel: "Ha permesso di collegare Oriente e Occidente consentendo la creazione della civiltà moderna". Sterminando i nemici che non accettavano il suo potere e la sua origine divina, verrebbe da aggiungere in caratteri più piccoli. "Dettagli" che la storia perdona quando in ballo c'è il futuro del mondo, la possibilità di creare un immenso corridoio, da Vienna a Pechino, dal Mediterraneo al Gobi, dove possono fluire liberamente pensieri, religioni, filosofie, ma anche mercati, spezie, gioielli, tessuti in quel sublime scenario medievale chiamato pax mongolica.
La pagina del Corriere della Sera curata da Federico Pistone su Gengis Khan