Michele Zelioli non è un semplice viaggiatore, ma ha voluto immortalare la "sua" Mongolia attraverso singolari immagini in bianco e nero e in alcune poesie nelle quali esprime le sue emozioni in modo molto suggestivo. Ecco l'incipit di Ulaagchiin Khar. Per andare alla pagina dei Diari clicca qui:
Si arresta la duna o declina sul fondo, fino al lago.
Nel lago di sabbia scompare l’acqua, nell'orizzonte bruno
muore il cielo, dietro ai monti.
In un attimo è spenta la lingua di fuoco che calpestavi;
il passo arretra, il respiro ancora esita
in cerca d’acqua da bere. Più lontano e dentro
è in marcia un vento diafano, da stamane: sospinge l’imbrunire
verso il lago, a perdita d’occhio fino al monte -
si abbracciano come fratelli. Lentamente
la terra inghiotte i figli suoi, e ne sputa le ossa
o la cenere.