Tsagaan sar: è il capodanno mongolo che segue il calendario lunare tibetano e la data varia ogni anno. È la più importante festa mongola e si protrae almeno per un mese. Per essere pronti bisogna avviare i preparativi con grande anticipo perché bisogna pensare a cibo, regali, vestiti nuovi, pulizie; la tradizione impone inoltre di finire i lavori in sospeso e onorare i debiti prima del nuovo anno. I cibi che non possono mancare sulla tavola sono buuz o bansh, lo schienale di pecora (coda compresa), la carne bollita, i biscottoni (kheviin boov) sovrapposti secondo la tradizione, guarniti di aaruul e dolciumi. Anche il riso, simbolo di fecondità e crescita, è presente in tavola così come l'airag e altri piccoli piatti adatti all’occasione. È dovere dei più giovani, entro i primi tre giorni di festa, rendere omaggio agli anziani, offrendo un khadag e portando i saluti con gesto appropriato cioè reggendo le braccia dell’interlocutore con le mani sotto i gomiti. Le famiglie si scambiano molteplici visite. I giorni più importanti sono la vigilia (Bitüün), giornata in cui si mangia moltissimo come atto propiziatorio per un anno di abbondanza. (dalla guida "Mongolia" di Federico Pistone e Tseeghii - Polaris editore, illustrazione di Cristiano Lissoni da "Salik - Il piccolo vento della steppa" di F. Pistone)