«Öndög», film girato in Mongolia e diretto dal cinese Wang Quan'an, è in lizza per l'Orso d'oro, «Öndög» si apre con una sequenza di grande fascino: un veicolo si muove di notte nel mezzo della steppa mongola fino a quando non viene trovato il cadavere di una donna. Per difendere il cadavere da possibili attacchi di animali feroci, la polizia invia un giovane agente poco esperto del luogo.Vincitore a Berlino nel 2006 con il notevole «Il matrimonio di Tuya», Wang Quan'an torna per la quarta volta in concorso al festival tedesco con un progetto anticonvenzionale, che ragiona molto con il linguaggio cinematografico e le suggestioni audiovisive. Colpisce positivamente la fotografia, grazie a immagini di straordinaria bellezza in cui i personaggi sembrano diventare parte integrante della natura circostante. Visivamente pregevole, il film si perde invece in una struttura narrativa troppo complicata e poco appassionante. Soprattutto con il passare dei minuti, il regista sembra un po' perdere le redini del suo progetto, limitandosi a dare vita a singole sequenze di buon impatto estetico, che però faticano a trovare un senso all'interno del mosaico complessivo che è stato messo in scena. Resta comunque un progetto curioso, una sorta di western in salsa asiatica che, a ogni modo, non lascia indifferenti. (autore: Andrea Chimento per Il Sole 24 Ore)