A vederlo sembra quasi un peluche: pupille rotonde, orecchie piccole e distanti, un muso rotondo. E soprattutto un pelo folto e lunghissimo. Anche a causa della sua straordinaria pelliccia, il gatto di Pallas - piccolo felino che vive in 14 Paesi dell’Asia centrale - è una specie sempre più a rischio estinzione che ancora oggi viene cacciata: per il suo manto e per gli usi nella medicina tradizionale cinese. Come ci spiega Claudio Augugliaro, ricercatore palermitano di 44 anni che ne segue le tracce da anni e che, dal 2011 in poi, ha passato la sua vita tra Italia, Svizzera e Mongolia dove il gatto di Pallas ha uno dei suoi habitat. Augugliaro (candidato Ph.D. all’Università di Losanna, direttore scientifico di Green Initiative e membro del Pallas’s Cat Working Group, associazione internazionale che raggruppa gli esperti di tutto il pianeta) insieme a un team composto quasi interamente da italiani ha compiuto un’impresa scientifica molto importante per il destino di questo animale riuscendo a «catturare» con le fototrappole l’elusivo felino e a stimare la presenza di almeno 15 (± 5) Otocolobus manul (il nome scientifico della specie) in una zona di studio di circa 100 chilometri quadrati, nell’area di Bayan Onjuul, a circa 160 km in linea d’aria da Ulaanbaatar, la capitale della Mongolia. Beatrice Montini (Corriere della Sera). Per leggere il servizio completo clicca qui