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3 marzo 2022 PRIMO PIANO

Guerra in Ucraina: gli effetti in Mongolia

L’invasione russa dell'Ucraina e l'imposizione di severe sanzioni a Mosca stanno avendo importanti ripercussioni pure sulla vicina Mongolia, lo stato dell’Asia Orientale senza sbocco sul mare. Pressata sia dal punto di vista economico che da quello diplomatico. Lo dimostra un episodio apparentemente minore avvenuto martedì: che però la dice lunga sulle tensioni che si vivono laggiù. A Ulan Bator, la capitale, un piccolo gruppo di manifestanti si è radunato nella piazza principale Sukhbaatar per chiedere la fine delle ostilità in Ucraina. Rapidi, sono scesi i residenti dai palazzi vicini che hanno invitato tutti a tornarsene a casa: spaventati da manifestazioni di aperto antagonismo nei confronti di Mosca. Circondata dalla Russia a nord e dalla Cina a sud, la Mongolia in cerca di autonomia – dopo decenni di egemonia sovietica è approdata alla democrazia solo nel 1992 - ha coltivato alleati come Giappone, Corea del Sud e Stati Uniti. Una strategia diplomatica detta del "terzo vicino" volta a rafforzare la sua indipendenza politica. Ma la sua economia ha continuato a fare affidamento sui suoi ingombranti stati confinanti. Il commercio è infatti facilitato dalle banche russe e quasi tutto il petrolio arriva proprio da Mosca, ora oggetto dell’ostracismo internazionale. “Siamo troppo dipendenti dalla Russia e fragli da diversi punti di vista: non solo per la benzina”, afferma dunque Sumati Luvsandendev, il maggior analista politico mongolo. “L’esclusione di Mosca dallo swift colpirà anche le nostre operazioni di import-export". Non solo: a seguito della decisione della Germania di bloccare l’approvazione dell’accordo sul gasdotto Nord Stream II, è probabile che anche la Mongolia diventi strategicamente più importante per l'economia russa. Tanto più che proprio questa settimana è stato firmato un accordo per costruire la sezione mongola di un progetto transnazionale di trasporto del gas volto a fornire 50 miliardi di metri cubi di gas russo alla Cina, nota come Potenza della Siberia 2. Finora la Mongolia ha cercato di tenersi fuori dalle controversie geopolitiche. E anche per questo resta in silenzio sull'invasione dell'Ucraina, uno dei 34 paesi astenutisi sulla risoluzione delle Nazioni Unite votata ieri sera dove si chiede il ritiro delle truppe russe. (fonte repubblica.it)