Si chiama Asia-Europe Meeting, per gli amici Asem. È un incontro istituzionale che si svolge ogni biennio fra i Capi di Stato e i Governi di 53 Paesi dei due continenti per parlare di strategie comuni a tutto tondo. Nel 2014 l'ha ospitato Milano, quest'anno tocca a Ulaanbaatar. Così la Mongolia sarà per due giorni, il 15 e 16 luglio, al centro dell'attenzione mondiale. Tutto bene. Anzi no. Per organizzare questo evento, il Paese rischia di essere snaturato e i Mongoli di pagare un prezzo carissimo, senza contare le conseguenze per i visitatori stranieri. Ecco, in sintesi, l'elenco delle conseguenze di questa organizzazione: 1) la capitale sembra un grande cantiere, si costruiscono case nuove e signorili per ospitare i prestigiosi rappresentanti e altri edifici "di facciata", in un momento di gravissima crisi economica; 2) il Governo ha promulgato alcune leggi che, se da una parte sono dettate dal buon senso (divieto di sputare e di soffiarsi il naso per strada) dall'altra assomigliano più a un'imposizione "per fare bella figura"; 3) il Premier mongolo ha addirittura rivolto l'invito, che suona più come un obbligo, agli abitanti di Ulaanbaatar di lasciare la capitale durante la due giorni dell'Asem! Questo toglierebbe dalle strade il traffico che ora è caotico e darebbe un'immagine più "pulita" ma anche più falsa di Ub. Questa comunicazione non è piaciuta ai cittadini e anche personaggi della cultura locale si sono risentiti di questa richiesta, rispondendo ironicamente: "Stanno invitando i Mongoli a lasciare la Mongolia!". 4) Per motivi di sicurezza legati all'organizzazione dell'Asem nel 2016 è stato reintrodotto l'obbligo del visto sui passaporti, che era stato tolto solo due anni prima. Un'altra conseguenza nefasta per il turismo. 5) Con una decisione sconcertante e grottesca, il Naadam (la più importante celebrazione della cultura mongola per celebrare le gesta di Gengis Khan, che da secoli si svolge dall'11 al 13 luglio) viene spostata d'autorità al 15 luglio, per permettere agli "illustri" ospiti di poterla seguire in prima fila. Un vero scempio alle tradizioni, in nome di una finta immagine che nessuno, tanto meno gli stessi ospiti, vogliono vedere e conoscere. La Mongolia è la Mongolia ed è meravigliosa per questo. E non solo a Ulaanbaatar. (nella foto di Svetlana Kazina, una modella con abiti tradizionali sfila per Ulaanbaatar by night)