Il Governo della Mongolia è impegnato in un difficile braccio di ferro con la categoria degli insegnanti pubblici, che hanno indetto uno sciopero generale per ottenere un aumento dei salari di quasi il 150 per cento. L’Esecutivo del primo ministro Khulelsukh Ukhnaa, formato lo scorso 18 ottobre, per il momento resiste alle richieste degli insegnanti, spiegando che “le risorse sono limitate e il governo è obbligato a non aumentare il salario dei dipendenti pubblici” dall’accordo sottoscritto con il Fondo monetario internazionale (Fmi) in cambio di un prestito da 5,5 miliardi di dollari. Lo sciopero generale, indetto nella giornata di lunedì, ha causato l’arresto delle attività presso il 90 per cento delle scuole pubbliche nella capitale e in numerose aree rurali del paese. Gli insegnanti chiedono che il loro salario mensile sia aumentato da 650 mila tugrik a 1,6 milioni (circa 652 dollari) (fonte agenzianova.com). Nella foto, una scuola di Ulaanbaatar (foto Federico Pistone)