ULAANBAATAR WEATHER

Archivio News anno 2017

20 dicembre 2017    PRIMO PIANO
La città del futuro
nascerà in Mongolia
Nella steppa della mongolia, 30 km a sud dell’attuale capitale Ulaanbaatar, nel 2024 verrà costruita una città che diventerà il modello globale per lo sviluppo urbano sostenibile: Maidar EcoCity+, destinata a essere la nuova capitale del Paese Asiatico stretto tra Cina e Russia. Il progetto è stato presentato e Maidar EcoCity+ inizialmente dovrebbe estendersi su quasi 9 milioni di metri quadrati e ci dovrebbero abitare 300.000 persone. Circa il 50% dell’energia proverrà da fonti rinnovabili come l’eolico. Di  Maidar EcoCity+ si occuperà anche Klimahouse, la fiera leader in Italia per l’efficienza energetica e il risanamento in edilizia,  che ospiterà Klimamobility, la principale conferenza in Alto Adige dedicata alla mobilità sostenibile, che verrà aperta dall’iniziativa “Chi costruisce la mobilità del futuro?”, durante la quale ui l’architetto e urban designer tedesco Stefan Schmitz presenterà il progetto Maidar EcoCity+, come  esempio per lo sviluppo di altri modelli ecosostenibili in tutta l’Asia. «Un modello che non solo risponderà ai bisogni di oggi – dicono a Klimahouse – ma si prenderà cura anche dell’ambiente e delle risorse naturali per soddisfare le necessità delle generazioni future, per questo sarà un esempio per costruire nuove città in Asia e nel resto del mondo». Schmitz spiega che «Maidar EcoCity è la nuova capitale della Mongolia. La pianificazione di Maidar EcoCity segue i principi di una “città a misura d’uomo”. Questo significa una città con uno schema policentrico delle varie unità: edificio, quartiere e distretto. Ogni quartiere risponde alle necessità quotidiane dei suoi abitanti. Ogni distretto funziona come una piccola città con un’unica identità, attorno alla quale ruotano tutti gli aspetti della vita umana: vita, lavoro, tempo libero, shopping, istruzione e assistenza sanitaria. Solo una strutturazione della città così concepita può permettere una riduzione drastica del traffico automobilistico». Anticipando il suo intervento a Klimamobility, l’urban designer illustra il concetto di mobilità di Maidar: «Una mobilità che supporta la struttura policentrica e dà priorità ad una rete per i pedoni, ciclisti e trasporti pubblici in relazione al trasporto privato motorizzato. Punto cardine di questo sistema è la “Green Street”, nella zona centrale della città, sulla quale si trova un sistema di “Personal Rapid Transport” (PRT): auto elettriche autonome, che permettono un uso sia individuale, sia pubblico. Questo sistema di trasporto si colloca allo stesso livello di quello pedonale ed è un’evoluzione del sistema PRT, già in uso in Masdar». (fonte greenreport.it)
20 dicembre 2017    PRIMO PIANO
La Mongolia indimenticabile
raccontata da Debora Zanchi
La sezione Diari di mongolia.it si arricchisce con un altro contributo di viaggio, quello di Debora Zanchi, che ha vissuto l'emozione degli Altai mongoli e di altri straordinari luoghi naturali e spirituali e ha voluto raccontarceli attraverso riflessioni e immagini "Mi è restato qualcosa di indimenticabile degli sguardi scambiati con occhi socchiusi e curiosi, dell’azzurro di un cielo che sa di infinito, degli spazi che sembrano non avere confini, di parole incomprensibili scambiate con sorrisi desiderosi di incontri". Nella foto di Debora, due lottatori si affrontano per le qualificazioni al Naadam Vai ai Diari completi
16 dicembre 2017    PRIMO PIANO
Il Fondo monetario
promuove la Mongolia
La delegazione del Fondo monetario internazionale (Fmi) ha completato la prima e la seconda analisi della performance della Mongolia nell'ambito del programma, sostenuto da un accordo di tre anni. Il completamento del riesame consente alla Mongolia di ottenere circa 79,1 milioni di dollari. Secondo quanto riferito dall'Fmi, la performance del programma fino ad ora è stata forte, la crescita nel 2017 dovrebbe raggiungere il 3,3 percento, migliore di quanto previsto al momento dell'approvazione del programma. La combinazione di una forte attuazione delle politiche e di un ambiente esterno favorevole ha aiutato le autorità a sovrastimare su tutti gli obiettivi quantitativi previsti dal programma. Anche il rendimento delle riforme strutturali è stato forte, nonostante i ritardi dovuti al cambiamento di governo a settembre. (fonte agenzianova.com)
7 dicembre 2017    PRIMO PIANO
Un dinaosauro-papera
scoperto in Mongolia
Chiamatelo dino-papera. O paper-sauro, se preferite. Gli scienziati lo hanno battezzato Halszkaraptor escuilliei, o più familiarmente Halszka: si tratta di una nuova specie di dinosauro, molto somigliante, per l'appunto, a una moderna papera, vissuta circa 75 milioni di anni fa e perfettamente adattata a uno stile di vita semi-acquatico. Le bizzarre caratteristiche di Halszka, dedotte grazie all'analisi a raggi X di un fossile proveniente dalla Mongolia, sono descritte in uno studio appena pubblicato sulla rivista Nature, a firma di un'équipe internazionale di ricercatori guidati da Andrea Cau, naturalista e paleontologo del Museo Geologico "Giovanni Capellini" dell'Università di Bologna. Si tratta di una creatura unica nel suo genere, in grado di muoversi con agilità sia in acqua che sulla terraferma, provvista di piume e pinne per nuotare e dotata di circa cento denti aguzzi adatti a masticare piccoli pesci. Andiamo con ordine. La storia del fossile, ben conservato e incastonato per metà nella roccia, è piuttosto nebulosa. "Il fossile è stato scavato illegalmente in Mongolia da parte di paleontologi non professionisti, in epoca sconosciuta", racconta Cau a Repubblica, "e probabilmente è passato di collezione in collezione finché, nel 2015, un compratore lo ha donato all'Istituto Reale delle Scienze Naturali di Bruxelles, l'unico ente al mondo ad avere un accordo ufficiale con il governo mongolo per il rimpatrio del materiale fossile". Contattato dai colleghi belgi per l'analisi del reperto, Cau – autore di diversi studi relativi ai dinosauri carnivori – ha pensato subito, data la stranezza del fossile, di essere di fronte a un falso: "Halszka è così bizzarra e inattesa", continua lo scienziato, "che la prima volta che la esaminai mi chiesi se fosse un artefatto. La prima impressione, infatti, è che sia una chimera, costruita mescolando parti di dinosauri differenti". (fonte Repubblica.it: leggi l'intero articolo)
24 novembre 2017    PRIMO PIANO
Ricercatrice di Magione
premiata per studi mongoli
Irene Cardinali (nella foto), cittadina di Magione e dottoranda in Biotecnologie dell’Università degli Studi di Perugia, è destinataria di un Premio del National Geographic Society, una delle più prestigiose istituzioni scientifiche ed educative no profit al mondo. L’importo del premio è di 4.980 dollari da utilizzare alla realizzazione del primo studio sulla variabilità genetica che caratterizza il popolo mongolo. La giovane genetista svolgerà la ricerca insieme alla dottoressa Hovirag Lancioni, responsabile del Laboratorio di Genetica di Popolazione ed Evoluzione Molecolare del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie dell’Università di Perugia, coinvolgendo anche il professore Alfredo Savino, docente di Italiano all’Università Nazionale di Ulan Bator, Capitale della Mongolia. L’interesse degli studi di genetica verso il popolo Mongolo nasce dalla consapevolezza che negli ultimi millenni l’Asia centrale ha svolto un ruolo fondamentale nel modellare la cultura e la diversità genetica dell'Eurasia moderna, soprattutto grazie a due fenomeni significativi che si sono verificati in questa parte del mondo: l’ambiziosa strategia di espansione di Gengis Khan e la complessa rete commerciale della Via della Seta. Entrambi i fenomeni hanno favorito lo scambio di merci e la trasmissione di arte, scienza e geni, gettando le basi per l’affermazione delle grandi civiltà. La complessa storia dell’Asia centrale oggi si rispecchia nella variabilità genetica della Mongolia, che ha notevolmente contribuito all'evoluzione delle popolazioni umane moderne dell'Eurasia. Grazie a questo importante premio della National Geographic Society, istituzione che ha la finalità di diffondere la conoscenza geografica e promuovere la protezione della cultura, dell'umanità e delle risorse naturali, sarà possibile realizzare il primo studio genetico sui Mongoli, al fine di comprendere le origini e la storia di questa interessante ed enigmatica popolazione. (fonte perugiatoday.it)
21 novembre 2017    PRIMO PIANO
Il Ministro della Difesa
incontra l'Ambasciatore
Il ministro della Difesa della Mongolia, Nyamaagiin Enkhbold, ha incontrato gli ambasciatori di Italia e Australia a Ulaanbaatar. Durante l’incontro con l’ambasciatore italiano, Andrea De Felip (foto), il ministro ha espresso soddisfazione per lo stato delle relazioni bilaterali e della cooperazione nell’arco degli ultimi vent’anni, da quando i paesi hanno intrapreso reazioni formali nel campo della Difesa. (fonte Agenzia Nova)
19 novembre 2017    SPORT
Dominio della Mongolia
al Grand prix di judo
Dominio mongolo al Grand Prix di judo in svolgimento a L'Aia, in Olanda. Tra gli uomini successo di Khadbaatar Narankhuu (foto) nella categoria fino a 73 chilogrammi. In finale il judoka della Mongolia ha battuto Victor Scvortov degli Emirati Arabi Uniti con un ippon messo a segno in meno di un minuto. Sono sei le medaglie già conquistate dai judoka mongoli.
14 novembre 2017    PRIMO PIANO
Sciopero degli insegnanti,
Governo in difficoltà
Il Governo della Mongolia è impegnato in un difficile braccio di ferro con la categoria degli insegnanti pubblici, che hanno indetto uno sciopero generale per ottenere un aumento dei salari di quasi il 150 per cento. L’Esecutivo del primo ministro Khulelsukh Ukhnaa, formato lo scorso 18 ottobre, per il momento resiste alle richieste degli insegnanti, spiegando che “le risorse sono limitate e il governo è obbligato a non aumentare il salario dei dipendenti pubblici” dall’accordo sottoscritto con il Fondo monetario internazionale (Fmi) in cambio di un prestito da 5,5 miliardi di dollari. Lo sciopero generale, indetto nella giornata di lunedì, ha causato l’arresto delle attività presso il 90 per cento delle scuole pubbliche nella capitale e in numerose aree rurali del paese. Gli insegnanti chiedono che il loro salario mensile sia aumentato da 650 mila tugrik a 1,6 milioni (circa 652 dollari) (fonte agenzianova.com). Nella foto, una scuola di Ulaanbaatar (foto Federico Pistone)
1 novembre 2017    PRIMO PIANO
Europa-Mongolia, via
all'accordo di cooperazione
Entra in vigore l'accordo di partnerariato e cooperazione tra l'Unione europea e la Mongolia. L'Alto rappresentante dell'Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini (nella foto) ha dichiarato che "l'Unione europea e la Mongolia stanno consolidando i loro forti legami, basati su valori e interessi condivisi, e sulla base della comune volontà di lavorare insieme più strettamente. L'entrata in vigore dell'accordo di partnerariato e cooperazione, insieme allo stabilimento nei prossimi giorni di una delegazione dell'Ue a Ulan Bator – ha aggiunto Mogherini – consolida le attuali aree di cooperazione e impegno, e approfondisce e diversifica ulteriormente le relazioni nelle aree di interesse reciproco, per il bene dei nostri popoli". L'accordo di partenariato e cooperazione sostituisce l'accordo di cooperazione commerciale ed economica del 1993. (fonte agenzianova.com)
31 ottobre 2017    PRIMO PIANO
Halloween: dalla Mongolia
un racconto-thriller di Ayana
In occasione di Halloween anche mongolia.it ha una storia da raccontare. È quella che ha scritto Ayana Sambuu, artista e cantante lirica mongola che collabora a questo sito nella rubrica Punto d'incontro. È una favola, una leggenda, un thriller o semplicemente un ricordo. Ma tutto da vivere e leggere d'un fiato. Ecco l'incipit: "Vi racconterò una leggenda che ho sentito una volta in Mongolia, quando ero già abbastanza grande… Questa storia mi fece una grande impressione all’epoca, e ci riflettevo sopra ogni volta che si parlava della steppa. La steppa per me è sempre stata un mare di profumi d’erba, di spazi infiniti  e del vento leggero d’ estate che soffiava e accarezzava teneramente la pelle del viso, delle braccia, passando fra le dita  creando quelle  piccole  correnti d’aria che risvegliavano  tutti i tuoi sensi". Per leggere l'intero racconto vai a Punto d'incontro
30 ottobre 2017    PRIMO PIANO
Microfossili dalla Mongolia,
scoperta straordinaria
Nel sito di Khesen, a nord della Mongolia, alcuni ricercatori dell’Università di Yale hanno rinvenuto e analizzato alcuni resti fossili simili a quelli che erano già stati ritrovati circa 20 anni fa nella Formazione di Doushantuo, a sud della Cina. Tali reperti potrebbero aiutare gli scienziati a far luce sul passaggio, molto controverso, da forme di vita procariotiche ad altre eucariotiche, più complesse. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Geology. Uno dei momenti più significativi nella storia dell’evoluzione fu sicuramente il passaggio da forme di vita semplici, procarioti, ad altre più complesse. Sul “come” gli scienziati iniziano ad avere le idee più chiare: i primi eucarioti comparvero probabilmente grazie a simbiosi tra organismi procarioti mentre sul quando ci sono ancora numerosi dubbi. In Cina, nel sito di Doushantuo, furono rinvenuti resti fossili, datati circa 600 milioni di anni fa la cui interpretazione è stata dibattuta per circa 20 anni. Essi erano stati interpretati ora come batteri, ora come protisti, ora come alghe, e dopo ulteriori studi alcuni di questi erano stati riconosciuti come embrioni di animali multicellulari. Tali osservazioni però avevano però bisogno di ulteriori conferme. La Khensen Formation  è situata ad ovest rispetto al lago Khuvsgul, nella Mongolia settentrionale. Il sito ha circa 540 milioni di anni, quindi, è relativamente più giovane rispetto a Doushantuo; si è fin da subito dimostrato interessante per i paleontologi poiché contiene depositi di fosforite, rocce sedimentarie contenenti grandi quantità di calcio fosfato, già rinvenute nel sito cinese di Doushantuo. Qui i ricercatori hanno ritrovato resti fossili appartenenti a 8 generi e 17 specie differenti di microorganismi, per un totale di decine di centinaia di individui (foto). I fossili rinvenuti sono estremamente simili a quelli di Doushantuo, e sono stati conservati alla stessa maniera. Molti, aventi dimensioni di circa 100 µm, sono stati riconosciuti come acritarchi, microorganismi che fecero la loro comparsa circa 1,9 miliardi di anni fa e che sono considerati molto importanti dal punto di vista evolutivo. Essi hanno molto probabilmente una origine eucariotica poiché, rispetto ad archea e batteri, i cui resti fossili sono di piccole dimensioni, questi danno origine a strutture molto più complesse, come le spine. L’aspetto di tali microfossili ricorda quella di un embrione eucariotico: alcuni campioni presentano una sola cellula all’interno, altri più di cento. La struttura inoltre, sembra essere basata su una ‘primitiva’ simmetria bilaterale. Se questi microfossili fossero riconosciuti come animali, ne rappresenterebbero i più antichi resti fossili conservati, oltre ad avvalorare le ipotesi già proposte dopo le scoperte di Doushantuo.  Secondo i ricercatori, lo studio costituisce solamente la punta dell’iceberg poiché tutti i fossili identificati derivano solamente da due campioni analizzati. Raccogliere ed analizzare altri campioni sul sito permetterà agli scienziati di arricchirsi di preziose informazioni anche per gli anni a venire. (fonte pikaia.eu)
28 ottobre 2017    PRIMO PIANO
Mario Chierroni
e la sua Mongolia
"Viaggiare immerso nei colori con una montagna all’orizzonte, valicarla e trovarne un’altra e un'altra ancora, percependo chiaramente un senso di infinito". Sono le parole di Mario Chierroni tratte dai suoi appunti che pubblichiamo nella sezione Diari insieme a una serie di immagini suggestive, che restituiscono le emozioni di un viaggio in Mongolia, nelle regioni settentrionali e nell'Altai, con la visita allo stupefacente monastero di Amarbayasgalant, gli incontri con i nomadi e "la voglia di scoprire, di scollinare, per cogliere nuovi paesaggi, nuovi colori, nuovi accampamenti, nuovi animali allo stato brado".
24 ottobre 2017    PRIMO PIANO
Valanga in Mongolia:
10 morti e 7 dispersi
Una valanga sul Monte Otgontenger (foto), in Mongolia, ha travolto 10 alpinisti, mentre altri 7 sono rimasti dispersi: il gruppo, dopo aver raggiunto i 4.021 metri della vetta, stava scendendo a quota 3.400 metri, secondo quanto riferito dalla National Emergency Management Agency. Del gruppo facevano parte 5 donne e 13 uomini di età compresa fra i 30 e i 50 anni. Il Monte Otgontenger, il più alto della Mongolia, è una meta molto popolare del turismo locale in alta montagna. (fonte meteoweb.eu)
23 ottobre 2017    PRIMO PIANO
Una giornata per salvare
il leopardo delle nevi
Per la giornata internazionale del leopardo delle nevi, il Corriere della Sera dedica uno spazio online con articoli di Daniela Monti, Federico Pistone e Alessandro Sala. Con un allarme estinzione: "La popolazione di questi maestosi mammiferi - riferisce il reportage - si è ridotta drasticamente negli anni: oggi ne sopravvivono tra i 4 e i 6 mila esemplari. Un fondo internazionale prova a tutelarli". "Lo chiamano il fantasma della Mongolia non per niente: è uno degli animali più misteriosi rimasti sulla Terra e ha straordinarie capacità mimetiche. Ci sta provando anche un’équipe del Muse di Trento a dargli la «caccia»: hanno installato una sessantina di «trappole» fotografiche all’interno del Tavan Bogd National Park, un po’ più a Nord rispetto al nostro punto d’osservazione, distribuite su mille metri quadrati. Fin dall’inizio, per noi il leopardo delle nevi è stato il pretesto per un itinerario insolito, avventuroso ma fattibile, attraverso la Mongolia meno conosciuta, quella dove le piste in terra battuta — quando ci sono — sono la sola via di comunicazione, mentre nel resto del Paese avanzano a ritmo sostenuto i lavori di asfaltatura che hanno accorciato i tempi di percorrenza delle direttrici principali che tagliano in due il Paese facendo perno sulla capitale Ulaanbaatar: da Nord a Sud (cioè dalla Siberia al deserto del Gobi) e da Ovest a Est, direzione Pechino". Leggi l'intero articolo online
Sabato 21 ottobre alle 21.30 nella Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza la rassegna "Festival Musica delle Tradizioni 2017" si concluderà con il concerto "Mongolia" del gruppo "Egschiglen". Interpreti: Yanlav Tumursaihan: morin khuur (violino mongolo) e voce - Amartuwshin Baasandorj: canto khoomii, tobshuur (liuto mongolo), morin khuur e percussioni - Uuganbaatar Tsend-Ochir: tobshuur, flauto e voce. Con la partecipazione della ballerina Ariunaa Tserendavaa. Egschiglen ("Bella Melodia" tradotto in italiano) arrivano dalla Mongolia e occupano un posto di primo piano nella World Music. Le loro sonorità possono risultare inedite e a tratti misteriose: i canti khoomii sfruttano infatti una speciale tecnica di gola, uno stile canoro in cui alcune tonalità vengono modulate contemporaneamente alla melodia di base. La danza di Ariunaa Tserendavaa, con i suoi volteggi colorati, rende ancora più magica e singolare la performance di questo famoso gruppo popolare. Biglietti: 8 euro. Prevendite: on line su www.tcvi.it o Biglietteria Teatro Comunale di Vicenza - Viale Mazzini 39 - tel. 0444.324442 - biglietteria@tcvi.it. (fonte vicenzatoday.it)
C'è anche la Mongolia nella rassegna fotografica "Imago" di Graffiti che sarà inaugurata sabato 21 ottobre alle ore 17 a Roma nel Salone delle Scienze del “Museo delle Civiltà – Museo Pigorini". Alla presenza dell'Ambasciatore della Mongolia in Italia Ts. Jambaldorj, Paolo Sollazzo presenterà il suo libro "Mongolia-Taccuino di silenzi" (nella foto, la copertina).  "La dimensione del silenzio è quella che prevale su tutto il resto, è quella che regna sulle immagini, anche quando queste ritraggono mandrie in movimento, o ancora di più spazi vuoti o uomini solitari in mezzo a uno spazio che pare infinito e indefinito. L’immagine appena accennata, così lontana dal concetto di fotografia tradizionale, guadagna intensità nella forma e nel contenuto spostandosi da un piano puramente documentario a quello di una personalissima quanto esclusiva visione intima e onirica della scena fotografata. Nel mare di silenzi e di spazi infiniti troviamo anche le riflessioni e i pensieri, che Sollazzo ha voluto annotare in un “taccuino” a completamento di questo suo percorso di sensazioni visive e stati dell’animo in questa terra lontana".
12 ottobre 2017    PRIMO PIANO
Economia mongola
al rialzo del 4%
La Banca di sviluppo asiatico (Adb) ha previsto che la crescita economica della Mongolia aumenterà del 4 per cento nel 2017 e del 3 per cento nel 2018. L’istituto ha rivisto al rialzo le stime di crescita rispetto alle previsioni di aprile. Secondo la Banca mondiale il prodotto interno lordo mongolo (Pil) crescerà del 2,8 per cento nel 2017 e del 3,1 per cento nel 2018. Nel 2019, invece, sarà possibile superare il 7 per cento. Nel frattempo, i rappresentanti del Fondo monetario internazionale hanno riferito, dopo la prima fase della missione di monitoraggio nel paese, che il Pil della Mongolia dovrebbe aumentare del 2 per cento in questo anno. Il vicegovernatore della Banca della Mongolia B. Lkhagvasuren ha detto di aver mantenuto il tasso di interesse al 12 per cento. “Il tasso di inflazione dovrebbe aumentare entro la fine di quest'anno, ma sarà stabile dall'inizio del 2018. Le riserve valutarie del paese saranno destinate a raggiungere i 3,8 miliardi di dollari entro il 2019”, ha aggiunto il rappresentante della Banca di Mongolia. (fonte agenzianova.com). Nella foto, uno scorcio della Piazza Sukhbaatar di Ulaanbaatar (foto Federico Pistone)
La Mongolia, democrazia asiatica in posizione strategica tra le due potenze Cina e Russia, ha un nuovo primo ministro. Si chiama Ukhnaagiin Khurelsukh, 49 anni, ex ufficiale dell’esercito, laureato in giurisprudenza, in politica dal 2000. Un tipo sportivo, che ama andare in motocicletta (è presidente del club Harley Davidson mongolo) e a cavallo. Sul suo sito Facebook, Khurelsukh ha caricato foto che lo ritraggono in sella, a torso nudo, fucile da caccia a tracolla, e altre con giubbotto «bomber» di pelle nera, mentre stringe il manubrio di una potente motocicletta: immagini che sembrano ispirate da quelle «machiste» di Vladimir Putin diffuse dalla propaganda russa. Sua eccellenza Ukhnaagiin Khurelsukh d’altra parte discende dalla stirpe di Gengis Khan, che con il suo esercito di nomadi a cavallo conquistò un impero. Il premier è noto ai suoi simpatizzanti come «Pugno», per un destro con il quale anni fa mandò al tappeto un avversario nel Grande Hural, il Parlamento di Ulan Bator. Khurelsukh, che è stato votato all’unanimità dai deputati, è il 30° primo ministro della Mongolia: dal 1990, con la fine del regime comunista, il Paese ha abbracciato la democrazia, ma il sistema politico è sempre stato turbolento, minato da una corruzione endemica. I governi durano in media un anno e mezzo e nessun primo ministro ha mai terminato il mandato quadriennale. Il predecessore di Khurelsukh, il premier numero 29 Jargaltulga Erdenebat, è stato destituito con voto di sfiducia a settembre, con la solita accusa di corruzione e incompetenza. Entrambi vengono dal Partito popolare, che ha la maggioranza assoluta in Parlamento. Ora tocca al «Pugno», che dovrà coabitare con il presidente della Repubblica, Khaltmaagiin Battulga, esponente del partito d’opposizione. È un uomo forte, dal punto di vista fisico, anche Battulga, che in passato è stato campione mondiale di sambo, arte marziale di origine russa sviluppata cent’anni fa come metodo di lotta corpo a corpo per l’addestramento dei soldati dell’Armata Rossa. Il primo colloquio tra i due peraltro è andato piuttosto bene: premier e presidente si sono detti d’accordo sulla necessità di lavorare insieme per far uscire il Paese di tre milioni di abitanti dalla crisi economica e finanziaria. Khurelsukh dovrà fare i conti, letteralmente, con il debito accumulato dal suo Paese, costretto a ricorrere a un prestito d’emergenza di 5,5 miliardi di dollari del Fondo monetario internazionale. La crisi economica della Mongolia, che nel 2011 era cresciuta del 17% e ha rischiato la bancarotta, è dovuta in gran parte al crollo dei prezzi di carbone, rame e ferro di cui il suo sottosuolo è ricchissimo e al rallentamento della Cina, grande vicino e sbocco delle esportazioni. Si sono rarefatti anche gli investimenti stranieri. A marzo, per far fronte alla scadenza di una tranche di bond da 580 milioni di dollari collocati sul mercato internazionale, con le casse dello Stato quasi vuote, si erano mobilitati i cittadini, donando soldi in contanti, gioielli, oro, bestiame, anche i cavalli della loro straordinaria cultura nomade. Il default è stato evitato e nell’ultimo semestre la crescita è ripresa al ritmo del 5,8%. Cavallo e pugno del premier a parte, la Mongolia è una democrazia. Può giocare un ruolo diplomatico importante. Ha buoni rapporti con Mosca, Pechino, Seul e anche Pyongyang: e sul suo territorio si sono svolti incontri sulla questione nordcoreana. Per darle un riconoscimento l’Unione europea ha appena deciso di aprire un’ambasciata a Ulan Bator, affidandola al diplomatico italiano Marco Ferri. (di Guido Santevecchi - corrispondente del Corriere della Sera)
5 ottobre 2017    PRIMO PIANO
Ukhnaa Khurelsukh
è il nuovo Premier
Ukhnaa Khurelsukh (foto) è il nuovo primo ministro della Mongolia. Khurelsukh, del Partito popolare mongolo del popolo (Mpp), ha ricevuto l'approvazione unanime dei parlamentari presenti, che lo hanno confermato come 30° primo ministro della Mongolia. Il presidente Khaltmaagiin Battulga si è congratulato con il primo ministro, con il quale ha discusso delle priorità del governo mongolo per il prossimo futuro. "C'è solo un'opzione e un impegno per cui stiamo lavorando insieme per l'interesse nazionale e per la gente della Mongolia", ha detto il presidente, secondo cui con Khurelsukh manterrà una collaborazione fruttuosa per lo sviluppo nazionale e nel benessere del popolo mongolo. Il presidente della Mongolia ha aperto il dibattito in parlamento per la nomina a primo ministro di Ukhnaa Khurelsukh. (fonte agenzianova)
24 settembre 2017    SPORT
Calcio, Saudati: "Strutture
migliori in Mongolia"
Attaccante di Atalanta ed Empoli, in particolare, durante la sua carriera, Luca Saudati a Radio Bruno ha commentato l’attualità viola, ripartendo da un fronte riaperto come quello di Bernardeschi: “Io non sono fiorentino, però il problema grosso quest’anno è stato un non-progetto della società che è stato presentato a Bernardeschi. Se fossero rimasti i vari Borja Valero, Kalinic e Vecino, probabilmente il giocatore si sarebbe convinto, a livello economico ma anche tecnico. Non voglio giudicare la squadra e non so cosa vorrà fare la società, da quello che hanno dimostrato sul mercato, si presume che sia in vendita.Il centro sportivo per le giovanili? Crescere i ragazzi un giorno in un campo, un giorno in un altro, magari con strutture non all’altezza, non è il massimo. Io seguo un progetto in Mongolia e lì ci sono delle strutture all’avanguardia; il fatto che la Fiorentina debba far girare i propri ragazzi per mezza città fa un po’ specie. Simeone? I numeri per gli attaccanti parlano sempre, però è un ragazzo arrivato da poco e la squadra è cambiata in molti elementi. A me piace molto comunque perché lavora molto per la squadra, si fa sentire e credo possa ritrovare la confidenza con la porta che aveva al Genoa“. (fonte fiorentinanews.com)
16 settembre 2017    PRIMO PIANO
Premiato il professore
che aiuta i mongoli
Giovanni De Paoli premia chi aiuta le tribù nomadi della Mongolia, in via di estinzione, ed i bimbi di strada di Ulan Bator. Il Consigliere regionale della Lega Nord Liguria stamane ha consegnato la targa del prestigioso Premio Lerici Pea al professore spezzino David Bellatalla, 55 anni, ricercatore ed antropologo da anni impegnato in progetti umanitari in tutto il mondo ed in modo particolare in Mongolia. Alla premiazione era presente anche il presidente dell’Associazione Liguri nel Mondo, ingegnere Mario Menini. “L’ammirevole impegno umanitario del nostro concittadino a favore delle popolazioni autoctone e dei bambini di strada di Ulan Bator – ha spiegato De Paoli – ha già ottenuto il riconoscimento del Governo della Mongolia, della Croce Rossa e del Rotary International. Ora, si è aggiunto il Premio Lerici Pea che viene realizzato con il determinante contributo dell’Assessorato regionale all’Emigrazione di cui è responsabile la Vicepresidente Sonia Viale. Si tratta di un evento culturale molto importante, di livello internazionale, perché tutti gli anni vengono premiati i cittadini liguri illustri e talentuosi che con le loro opere si affermano all’estero ottenendo risultati encomiabili e di grande prestigio. Ringrazio Lucilla Del Santo, Pia Spagiari, Adriana Beverini e Barbara Sussi Rondano che ogni anno, con grandi sacrifici, organizzano la manifestazione del Premio Lerici Pea”. (fonte cittadellaspezia.com)
Due pagine del Corriere della Sera, scritte da Daniela Monti e Federico Pistone, un'illustrazione sontuosa di Paola Parra per raccontare una spedizione in Mongolia sulle tracce del leggendario leopardo delle nevi. Questo l'incipit: "Dopo tre giorni di ricerca — trascorsi sotto la pioggia e dire che questa estate è stata fra le più asciutte, «portate fortuna, voi italiani», dice il ranger battendoci la mano sulle spalle — il bottino è piuttosto misero. Abbiamo visto: 1) un’orma in fondo alla valle, accanto al fiume; 2) escrementi, certo poco romantici, ma indizi certi di una presenza; 3) i tristi resti del pranzo: uno stambecco siberiano. Il ranger dice che qualcosa deve avere disturbato il felino, altrimenti non avrebbe avanzato niente della sua preda, forse sono state delle volpi; 4) una tana, abitata fino a poco prima — l’abbiamo mancato per un nulla — in alto, lungo il dorso della montagna, un buco nella roccia e, davanti, la vista sull’intera vallata, larga, di un verde appena accennato (colpa della pioggia scarsa), un colpo d’occhio straordinario su un paesaggio che sembra infinito popolato di capre, cammelli, cavalli selvatici, marmotte. La ricerca del leopardo delle nevi (il nome scientifico è Panthera uncia), nel parco protetto di Khokh Serkhiin, nella Mongolia occidentale quasi sul confine con il Kazakistan, si è conclusa come temevamo: nessun avvistamento. Lo chiamano il fantasma della Mongolia non per niente: è uno degli animali più misteriosi rimasti sulla Terra e ha straordinarie capacità mimetiche. Ci sta provando anche un’équipe del Muse di Trento — loro sì in modo scientifico — a dargli la «caccia»: hanno installato una sessantina di «trappole» fotografiche all’interno del Tavan Bogd National Park, un po’ più a Nord rispetto al nostro punto d’osservazione, distribuite su mille metri quadrati". Per vedere l'intero articolo vai al pdf completo 
9 settembre 2017    PRIMO PIANO
Il Parlamento rimuove
il Primo ministro
Giovedì 7 settembre il Grande Hural di Stato della Mongolia ha tenuto una seduta plenaria non ordinaria, in cui con la maggioranza dei voti a favore ha rimosso il primo ministro Jargaltulgyn Erdenebat dalle sue funzioni e ha annunciato di sciogliere il governo. Il 23 agosto, 30 membri del Partito Popolare del Grande Hural di Stato hanno firmato congiuntamente una proposta per rimuovere Jargaltulgyn Erdenebat dal suo incarico di primo ministro, affermando che il governo di Erdenebat ha ripetutamente abusato del proprio potere per introdurre nuove disposizioni, il che costituisce una grave violazione delle leggi nazionali e una sfida all'autorità del Grande Hural di Stato. (fonte crionline)
Il Corriere della Sera dedica oggi, venerdì 8 settembre, una doppia pagina dedicata alla Mongolia e in particolare alle regioni dell'Altai e al leopardo delle nevi, curate da Daniela Monti e Federico Pistone. "Fin dall'inizio per noi il leopardo delle nevi è stato solo un pretesto per un itinerario insolito, avventuroso ma fattibile, attraverso la Mongolia meno conosciuta, quella dove le piste in terra battuta - quando ci sono - sono la sola via di comunicazione...". "È un mondo che sembra girare all'incontrario, campione di quella felicità per sottrazione cantata dal francese Pierre Zaoui nel suo 'L'arte di scomparire'. È fatto di 'vuoti' non di 'pieni', mette in secna poco e lascia correre a briglie sciolte l'immaginazione... Le formidabili distese , disseminate di antiche tombe unne che hanno fatto da teatro a battaglie leggendarie, dove Gengis Khan cucì poi l'impero più vasto della storia , territori in cui pare ancora di sentire il clangore delle armi nel silenzio assoluto della steppa; i parchi naturali talmente estesi che gli animali giocano a nascondino...". Pubblicheremo il pdf con l'articolo completo nei prossimi giorni. Nell'immagine il grafico che ha accompagnato l'articolo.
8 settembre 2017    PRIMO PIANO
Mongola sa a memoria
tutto il catalogo Ikea
Per la campagna di promozione della nuova edizione del catalogo IKEA e l’agenzia BBH Singapore hanno coinvolto Yanjaa Wintersoul, una campionessa di memoria. Per girare lo spot le è stato chiesto di memorizzare tutto quello che si vede nelle 328 pagine del catalogo, personaggi, oggetti, dettagli.La sua memoria è poi stata messa alla prova: non solo ricordava perfettamente le scene, ma anche il numero della pagina in cui comparivano. Yanjaa Wintersoul è nata in Mongolia ed è cresciuta tra Tokyo e Stoccolma. Ha cominciato a ricevere attenzione dopo aver partecipato al programma tv Sweden’s Got Talent, e per la campagna IKEA ha anche partecipato a un test pubblico che si è tenuto il 6 settembre a Singapore, trasmesso in diretta su Facebook. (fonte il post)
30 agosto 2017    SPORT
Mondiali di judo,
oro alla Mongolia
Una vera e propria maratona di judo ai Campionati Mondiali di Budapest, dove la finale della categoria 57 kg femminile è dovuta arrivare alla fine del nono minuto di golden score per designare la nuova campionessa iridata. L’incontro opponeva la ventiseienne mongola Sumiya Dorjsuren (foto) e la ventunenne giapponese Tsukasa Yoshida, che si sono date battaglia alla pari per tutta la durata dell’incontro. A decidere è stato un waza-ari della mongola, che interrompe così la striscia di vittorie del Giappone in questa rassegna iridata, e vince la sua prima medaglia d’oro di questo livello dopo aver vinto il bronzo nel 2015 e l’argento olimpico lo scorso anno. Per la giovane nipponica Yoshida, campionessa asiatica in carica, si tratta comunque della prima medaglia mondiale, anche se avrebbe preferito succedere nell’albo d’oro della categoria alla connazionale Kaori Matsumoto. Un plauso anche agli arbitri, bravi a non intervenire con penalità che avrebbero guastato l’esito di questa finale equilibratissima. (fonte oasport.it)
30 agosto 2017    PRIMO PIANO
Dinosauri dalla Mongolia,
dormivano come uccelli
Si sono addormentati stretti l'uno accanto all'altro, come in un nido, in una posizione simile a quella di uccelli come piccioni e corvi: così sono stati trovati tre giovani dinosauri, i cui resti fossili sono stati rinvenuti in una pietra di 70 milioni di anni fa nel deserto della Mongolia. Il risultato è stato presentato al convegno della Società di paleontologia dei vertebrati dai ricercatori, guidati da Greg Funston (foto) dell'università canadese dell'Alberta, a cui ha contribuito anche Federico Fanti, dell'università di Bologna. La posizione in cui sono stati trovati aiuta gli animali a regolare la temperatura del corpo e ad evitare di attirare i predatori. Sulla pietra (esportata illegalmente dalla Mongolia nel 2006) il paleontologo italiano Fanti ha fatto un'analisi geochimica, da cui ha dedotto che probabilmente questi dinosauri provenivano da Bugiin Tsav, sito ricco di fossili nel deserto del Gobi. I dinosauri appartenevano ad una nuova specie di oviraptoridi, famiglia di dinosauri dal volto corto, lunghe gambe e becco privo di denti, vissuti durante il Cretaceo, tra i 145 e 65 milioni di anni fa. Avevano una cresta in cima alla testa, simile a quella dei moderni casuari, e camminavano su due zampe. Due dei tre sono stati ritrovati accucciati a pancia giù, con il collo rannicchiato indietro verso il corpo, e le braccia che reggevano la testa. "Una posizione molto simile a quella degli struzzi ed emù quando dormono", commenta Funston. Finora erano già stati trovati fossili di dinosauri dormienti, ma tutti solitari. Questo invece è il primo di "gruppo" e suggerisce che quella di posarsi in gruppo sia un'abitudine sviluppata negli animali con una vita sociale ricca. Cosa che sembrava avere anche questa famiglia, gli oviraptoridi, che cercavano il cibo in gruppo e probabilmente mostravano la cresta ai rivali o potenziali compagne. Sulla base dello spessore delle ossa, i ricercatori hanno calcolato che dovevano pesare 45 chili, e poiché le femmine deponevano dozzine di uova, probabilmente questi animali erano "parenti", fratelli o cugini.
28 agosto 2017    PRIMO PIANO
La principessa e l'aquila
dal 31 agosto al cinema
Dopo aver emozionato la platea del Sundance, La principessa e l’aquila si prepara ad arrivare anche nelle sale italiane con un cast vocale tra cui spicca la giovane e versatile Lodovica Comello. La cantante, attrice e conduttrice ha infatti prestato la propria voce alla protagonista del film d’esordio del regista Otto Bell. Ispirato a una storia vera, La principessa e l’aquila racconta una storia d’amicizia, di passione e di coraggio sullo sfondo dei magnifici paesaggi della Mongolia. Qui una giovane ragazza, Aisholpan, decide di seguire il sogno: quello di diventare la prima addestratrice di aquile donna del suo paese. Un’avventura unica che ha saputo conquistare pubblico e critica a importanti festival internazionali, come il Telluride, il Festival di Toronto o la Festa del Cinema di Roma, guadagnandosi anche una candidatura ai BAFTA nella categoria miglior documentario. La principessa e l’aquila arriverà nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 31 agosto. Nella foto, Lodovica Comello durante il doppiaggio del film.
17 agosto 2017    SOLIDARIETA'
La storia di Mariam,
solidarietà e riconoscenza
Buon pomeriggio a Voi. Ieri io due amici siamo tornati in Italia dopo un viaggio in moto in Mongolia (2° tappa di un giro del mondo anno per anno). Eravamo ansiosi di trovare notizie sugli italiani che avevano aiutato Mariam, da noi incontrata nella prima serata trascorsa in Mongolia, dormendo proprio nella gher della sua famiglia. Abbiamo così trovato il Vs sito, molto ben fatto, completo e…con info su Mariam. Siamo stati testimoni diretti che la bimba sta bene e che lì c’è grande riconoscenza per questi benefattori italiani. Potete far loro conoscere questa nostra? Abbiamo scritto di Mariam e della Mongolia nel nostro blogmotoviaggio.blogspot.it Grazie. Angelo, Renato e Omar
2 agosto 2017    SOLIDARIETA'
Mariam, un dramma
con il lieto fine
Ha avuto un lieto fine la drammatica storia di Mariam, la bambina nomade mongola rimasta gravemente ustionata alle mani a causa di una stufa rovente. Ecco il resoconto di Alberto e Chiara Colombo, coordinatori del "progetto Mariam". Informiamo con piacere che tutto è proceduto al meglio all’ospedale di Udine per cui il Prof. Piercamillo Parodi, cui rinnoviamo i più sentiti ringraziamenti e con lui al dr. Nicola Collini, hanno autorizzato il rientro di Mariam in Mongolia. Accompagnata dal padre Kuka, la piccola è partita il  27 luglio con volo da Malpensa a Ulaanbaatar via  Mosca e il giorno successivo sono riusciti - grazie al contributo di alcuni nostri amici - a prendere il volo interno per Bayan Ulgii dove li aspettavano mamma, sorellina e parenti (foto allegata) per tornare a casa, nella cittadina di Tsagaannuur. Sentiti ringraziamenti  anche alle fisioterapiste Elide De Luca e Nicla Paravano, ai medici Michele Patui e Elena Valentini, alle infermiere del reparto di pediatria, alle volontarie di Abio, a “Casa Mia” (grazie a Gabriella e Laura) che ha ospitato Mariam per due mesi, e a tutti coloro che si sono presi cura di Mariam e Kuka durante il loro soggiorno a Udine.
25 luglio 2017    PRIMO PIANO
L'Ue inaugura
delegazione in Mongolia
L'Unione europea, a seguito della decisione dell'Alto rappresentante per la politica estera e vice presidente della Commissione Ue Federica Mogherini, ha aperto la delegazione in Mongolia, a Ulaanbaatar, portando il totale delle sue rappresentanze nel mondo a quota 140. L'Ue mantiene la promessa sull'avvio "di una delegazione a pieno titolo in Mongolia, nazione democratica strategicamente tra Cina e Russia, partner importante per noi", dice in una nota il presidente delle Commissione Jean-Claude Juncker, ricordando le tre visite fatte, di cui la prima nel 1998 e l'ultima nel 2016. La Mongolia, rileva Mogherini, "ha un ruolo importante in una complessa regione, con una posizione geopolitica unica". La mossa è un investimento su legami più stretti e presto ci sarà "la firma di un accordo di partnership e cooperazione". La decisione, che segue l'accordo tra la Commissione Ue e il Consiglio dell'Ue e che diventerà pienamente operativa nel corso del 2017, rimarca l'importanza dei significativi progressi fatti nello sviluppo delle relazioni Ue-Mongolia. L'Italia, a conferma del crescente peso del paese asiatico, ha aperto la sua ambasciata nel 2016. (fonte Ansa, nella foto: il presidente uscente della Mongolia Elbegdorj con il presidente della Commissione Ue Juncker)
15 luglio 2017    PRIMO PIANO
Alle Cornelle i primi passi
dei leopardi delle nevi
Li chiamano «I fantasmi delle montagne», quella del leopardo delle nevi è una specie rarissima, si stimano tra i 4.080 e i 6.590 esemplari in libertà, ma la popolazione effettiva riproduttiva potrebbe non superare le 2.500 unità. Per questo, la doppia nascita al Parco Faunistico Le Cornelle (Valbrembo - Bergamo) è stata salutata come un evento straordinario. Due fiocchi azzurri straordinari per bellezza e unicità, poiché appartenenti alla specie più minacciata al mondo: è la prima volta dopo moltissimi anni, infatti, che in Italia nascono e riescono a sopravvivere ai primi delicati giorni di vita, due esemplari di questa specie. Arman e Neko sono due maschi figli di Kadir, il papà, animale dal carattere schivo di 6 anni, e di Luna, la mamma, di soli 3 anni, più socievole, premurosa e accorta. Il parto è avvenuto in uno speciale nido in legno che ha garantito privacy alla madre dando allo stesso tempo agli esperti del Parco la possibilità di controllare i neonati senza disturbarli. Subito dopo il parto, tramite una piccola videocamera posizionata su un’asta, è stato possibile filmare e fotografare madre e figli senza arrecare disturbo. Le riprese e le fotografie sono state effettuate principalmente dall’alto riuscendo così a controllare la crescita dei piccoli. Adesso, la mamma Luna ha spostato il nido da un piano sopraelevato a un piano più basso, raso terra, poiché i cuccioli hanno iniziato a camminare e così possono muoversi con maggiore facilità. La gestazione è durata circa 100 giorni e i cuccioli saranno accuditi dalla mamma per circa due anni. Il peso che potranno raggiungere è variabile: tra i 25 e i 75 kg. Il leopardo delle nevi, infatti, nome scientifico Uncia uncia, ha zampe corte (altezza al garrese sui 60 cm) e coda lunga (anche fino a 1 metro) e spessa, con una forma allungata e un’andatura strisciante. La pelliccia è unica nel suo genere, sia per la colorazione sia per quanto è folta, così da rappresentare un’utile protezione rispetto alle temperature più rigide. Secondo le ultime indagini, i Monti Altai, in Mongolia, dove si sfiorano i 4.300 metri, ospitano alcuni degli ultimi 4mila leopardi delle nevi che sopravvivono alla scomparsa. Alcune centinaia di esemplari, sono ospitati nei giardini zoologici di tutto il mondo dove ogni nascita che si ottiene contribuisce ad allontanarlo dall’estinzione. La natura riservata e l’indole schiva sono tipiche anche degli esemplari allevati nei giardini zoologici dove per osservarli bisogna come minimo aguzzare la vista. (fonte Famiglia Cristiana)
13 luglio 2017    PRIMO PIANO
Il Naadam inaugurato
dal nuovo Presidente
In Mongolia è esploso il Naadam, la festa più importante dell’anno. I soldati in uniformi tradizionali portano le “grandi bandiere bianche” che furono reintrodotte nei primi anni Novanta dopo la caduta del comunismo e rappresentano lo Stato mongolo indipendente. La cerimonia di apertura mostra gli eroi della Mongolia del passato, compreso Genghis Khan, che fondò l’impero mongolo. La festa è stata aperta dal presidente appena eletto Khaltmaa Battulga, che ha riflettuto sul significato storico della giornata nel suo discorso di apertura: “Oggi sono 2.226 anni dalla fondazione dello stato mongolo, l’811° anniversario del grande impero mongolo, il 96° anniversario della rivoluzione dei popoli mongoli, il decimo anniversario della restaurazione della libertà e dell’indipendenza nazionali (dalla Cina) e il ventesimo anniversario della nostra Rivoluzione democratica“. Tanti motivi in più per festeggiare. Buon Naadam, Mongolia.
8 luglio 2017    PRIMO PIANO
Il democratico Battulga
nuovo presidente di Mongolia
54 anni, uomo d’affari e maestro di arti marziali. Questo è Khaltmaa Battulga (foto) che si è aggiudicato il ballottaggio delle presidenziali in Mongolia. Appartenente al Partito Democratico della Mongolia, nonostante le numerose schede bianche, dalle urne ha ricevuto il 50,7 per cento delle preferenze pari all’87 per cento dell’elettorato del Paese. “La Mongolia ha vinto”, le prime parole di Battulga. “Come ho promesso, comincerò subito a lavorare per risolvere le difficoltà economiche e liberare il Paese dai debiti”. Lo sconfitto, l’esponente del Partito Popolare Mieygombo Enkhbold ha già annunciato battaglia all’opposizione dichiarando di voler premere sulle riforme costituzionali che limitano i poteri del presidente. (fonte euronews)
7 luglio 2017    PRIMO PIANO
Mongolia: presidenziali
atto secondo
Questo venerdì si torna alle urne in Mongolia, per il secondo turno delle elezioni presidenziali. Il primo si era concluso con un nulla di fatto lo scorso 26 giugno: nessun candidato aveva raggiunto la maggioranza assoluta. Il rappresentante del partito democratico Battulga Khaltmaa (foto), ex maestro d’arti marziali, era arrivato primo, ottenendo il 38,1% dei voti. A sfidarlo al ballottaggio troverà Miyeegombyn Enkhbold, candidato del Partito del Popolo Mongolo, al governo del Paese asiatico dallo scorso anno. Il 52enne, primo ministro dal gennaio 2006 al novembre 2007, aveva ricevuto il 30,3 %. Colui che prenderà il posto dell’attuale Presidente Cahiagijn Ėlbėgdorj, ineleggibile dopo due mandati, avrà il duro compito di risollevare l’economia stagnate della Mongolia. (fonte euronews.com)
17 giugno 2017    PRIMO PIANO
La Cenerentola di Rossini
sbarca a Ulaanbaatar
Un italiano alla corte di Gengis Khan. Sarà, infatti, il direttore abruzzese Jacopo Sipari di Pescasseroli, direttore principale ospite della Fondazione Festival Pucciniano a dirigere la prima assoluta in Mongolia nel Teatro nazionale d'Opera e Balletto della capitale Ulan Bator della straordinaria opera "La Cenerentola" di Gioachino Rossini. Il Maestro, tornato dai successi in Messico e al Teatro nazionale di Belgrado dove ha recentemente diretto il balletto "La bella Addormentata" di Tchaikovsky con l'Opera di Stato, porta l'Opera italiana anche in Mongolia, invitato dal Mongolian Cultural Envoy to UK and EU e dal Ministero degli affari esteri dello Stato. Il progetto, ideato dal soprano e regista Ayana Sambuu (nella foto) con la collaborazione di Nathalie von Rittersberg, vede la presenza di noti solisti internazionali provenienti da diversi paesi unitamente al coro e all'Orchestra del Teatro Nazionale di Mongolia. Tra i solisti anche gli italiani Concetta Pepere nel ruolo di Clorinda, Franco Cerri nel ruolo straordinario di Dandini e Pietro Toscano in quello di Don Magnifico.
6 giugno 2017    SOLIDARIETA'
Operata a Udine
la piccola Mariam
Grazie al Gengis Van Team coordinato da Marco Scicchitano, a Etica Onlus Presidente Dr. Michele De Gasperis, a Casa Mia Onlus Presidente Gabriella Pera e Laura, a Flying Angels Foundation Onlus nelle persone di Alessandra Minetti e Valentina , il 31 maggio la piccola Mariam, bambina nomade mongola rimasta gravemente ustionata alle mani a causa di una stufa rovente, è stata operata presso l'ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine. Nella foto, Mariam è con il padre, a destra e con Alberto Colombo, al centro. L'intervento ricostruttivo alle mani di Mariam, condotto dal Prof. Piercamillo Parodi direttore della Clinica Universitaria di chirurgia plastica e ricostruttiva e dall’ortopedico Dr. Nicola Collini, è stato reso possibile dalla stretta collaborazione fra i soggetti che hanno preso parte all'iniziativa. Un ringraziamento particolare alla Regione Friuli Venezia Giulia, alla Azienda sanitaria di Udine, al reparto pediatria dove Mariam è ricoverata e assistita, al Dott. Pasquale Palumbo, capo dell’ufficio consolare italiano a Ulaanbaatar. A questo primo intervento ne seguirà un altro, che verrà condotto nella stessa struttura ospedaliera nelle prossime settimane. La permanenza di Mariam in Italia si concluderà dopo una terza fase di riabilitazione e fisioterapiaAlberto e Chiara Colombo (coordinatori del progetto Mariam)
16 maggio 2017    PRIMO PIANO
L'ambasciatore di Mongolia
in visita a Magione
Sabato 20 maggio, una delegazione composta da amministratori comunali, rappresentanti delle istituzioni parlamentari e universitarie, delle realtà imprenditoriali e associazionistiche, accoglieranno nella sala del consiglio comunale di Magione l’ambasciatore della Mongolia in Italia S.E. Tserendorj Jambaldorj. Il programma della giornata prevede, alle 10.30, la visita alla sala consiliare dove, dopo i saluti del sindaco Giacomo Chiodini, sono previsti gli interventi della senatrice Valeria Cardinali, associazione parlamentare Italia-Mongolia; di Giovanni Paciullo, rettore Università per Stranieri; Maurizio Oliviero, Università degli studi di Perugia; Brunello Cucinelli, imprenditore; Nyamaa Lkhagvajav dell'Associazione Mongolia-Italia; Umberto Mannocchi Comitato Fra Giovanni da Pian di Carpine. Vanni Ruggeri, storico e presidente del Consiglio comunale di Magione, a conclusione della mattinata, illustrerà la sala consiliare e la storia di Giovanni da Pian di Carpine. Farà seguito una vista al Castello dei cavalieri di Malta e alla statua dedicata al celebre francescano. Nel pomeriggio, ore 17, dopo la visita a un’azienda del territorio, nella sala Carpine della Società operaia, il rappresentante diplomatico incontrerà gli imprenditori di Magione e Perugia. L’incontro è a cura dell’associazione parlamentare Italia-Mongolia. La visita, oltre che consolidare il legame tra la comunità mongola e magionese in nome del francescano Giovanni da Pian del Carpine che nel 1246 raggiunse, prima ancora di Marco Polo, le lontane terre di Gengis Khaan come inviato di papa Innocenzo IV; sarà occasione per l’ambasciatore di conoscere alcune delle realtà imprenditoriali del comune di Magione. (fonte umbriadomani.it). Nella foto, l'ambasciatore Tserendorj con il Presidente Mattarella
8 maggio 2017    PRIMO PIANO
In libreria il secondo
capitolo di Yeruldelgger
Dopo Yeruldelgger, Morte nella steppa, il noir francese più premiato degli ultimi dieci anni, arriva nella collana Darkside di Fazi Editore il secondo capitolo della trilogia che sta conquistando i lettori di tutto il mondo: il commissario ritrova la Mongolia e le sue terre estreme in un grande thriller di un’originalità assoluta Yeruldelgger, Tempi selvaggi. La trilogia di Yeruldelgger è stata un vero e proprio caso editoriale in Francia, dove ha venduto 500.000 copie e ha vinto i più importanti premi letterari fra cui il prestigioso Prix SNCF duPolar 2014. Questa la trama del secondo volume della serie. È inverno inoltrato in Mongolia: la steppa è avvolta nella morsa dello dzüüd. Imperversa un vento gelido, le temperature si aggirano sui meno trenta e il paesaggio è spazzato da tormente di neve. Sembra di respirare schegge di vetro. È la leggendaria sciagura bianca, che al suo passaggio lascia dietro di sé una scia di cadaveri. Milioni di vittime, uomini e animali. Da un cumulo di carcasse congelate, incastrata fra un cavallo e una femmina di yak, sbuca la gamba di un uomo. Sarà solo il primo di una serie di strani ritrovamenti. Ma il commissario Yeruldelgger al momento ha altri problemi: in un albergo di Ulan Bator è stata assassinata Colette, una prostituta, e il principale indiziato e accusato del delitto è proprio lui. Le indagini per scagionarsi prima lo metteranno sulle tracce del figlio di Colette, scomparso nel nulla, poi lo porteranno in Francia, a districarsi in una in una fitta trama di giochi di potere dei servizi segreti, loschi affari dei militari e corruttela della politica. Sempre più con le spalle al muro il commissario Yeruldelgger non avrà più niente da perdere e sarà pronto a uccidere: il fuoco va sconfitto col fuoco. Proprio come si fa quando scoppiano gli incendi nella steppa: si creano muri incendiari. E intanto, la neve continua a ricoprire la Mongolia…(fonte latelanera.com)
L'unico italiano a conquistare il prestigioso titolo di "Emerging explorer" del National Geographic: di fatto, uno dei migliori 14 ricercatori del mondo del 2017 per la prestigiosa rivista scientifica. Federico Fanti, 36 anni, bolognese, ricercatore dell'Alma Mater studiorum al Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, si è meritato il titolo di Emerging explorer destinato a “scienziati, divulgatori e innovatori con capacità e talento unici e straordinari”. "Sono naturalmente molto soddisfatto, sono della generazione cresciuta col National Geographic quindi per me è un onore. Oltretutto da molto tempo va avanti la collaborazione col NG che ha permesso numerose scoperte scientifiche". Fra le più importanti, ricorda Fanti, sicuramente "la campagna di scavo in Tunisia e il lavoro in Mongolia, partito lo scorso settembre: la Mongolia è uno dei siti più ricchi al mondo di fossili ma al contempo vi è un fiorente mercato nero che stiamo cercando di contrastare". Fanti, geologo e paleontologo, svolge attività di ricerca anche presso il museo geologico “Giovanni Capellini” dell’Alma Mater. I suoi studi si concentrano su come i cambiamenti climatici e ecologici hanno influenzato l’evoluzione attraverso eventi di adattamento o estinzione. Dal 2006 ad oggi ha condotto campagne di scavo in Alaska, Canada, Messico, Turkmenistan, Mongolia, Australia, oltre che in Europa e in Africa. Nel dicembre del 2014, durante una spedizione nel governatorato di Tataouine, in Tunisia, ha scoperto lo scheletro di un gigantesco coccodrillo, una specie nuova per la scienza, che è stato chiamato Machimosaurus rex. (fonte repubblica.it)
3 maggio 2017    PRIMO PIANO
Prima auto elettrica
al Mongol Rally
Partenza fissata il 16 luglio da Goodwood, Regno Unito, arrivo chissà quando a Ulan Bator, capitale della Mongolia, dopo 16 mila km di steppe, deserti e montagne. Il Mongol Rally è una gara sui generis, che si svolge dal 2004 con il principale obiettivo di fare beneficienza. Aperto anche a dilettanti in cerca di avventura, rigorosamente a bordo di utilitarie di cilindrata inferiore ai 1000 cc, e con l’obbligo di raccogliere almeno 1000 sterline da destinare a opere di beneficienza. Tra le vetture al via dell’edizione 2017 anche un’elettrica, la prima nella storia del rally. Si tratta di una Nissan Leaf  modificata dagli specialisti di Plug In Adventures, team scozzese che due anni fa aveva utilizzato una Leaf per coprire 2.659 km in due giorni sfruttando solo punti di ricarica pubblici e gratuiti. Chris Ramsey, fondatore di Plug In Adventures, ha dichiarato: “Il Mongol Rally è la sfida più impegnativa che abbiamo mai affrontato a bordo di un veicolo elettrico, ma è da anni che la stiamo pianificando. Più ci sposteremo verso oriente, più dovremo confrontarci con punti di ricarica limitati e con terreni difficili da percorrere”. La scelta di utilizzare al bestseller green giapponese non è stata casuale: “Oltre a essere un’auto che conosco molto bene e che ho sempre trovato affidabile, dispone della più capillare rete di ricarica rapida in Europa. In più, è compatibile con le spine Commando da 240v, perciò potrò caricare la batteria e continuare a guidare anche nelle zone più isolate, dove non ci saranno colonnine per la ricarica rapida. Il valore di questa esperienza risiede nel percorso, non nell’arrivare a destinazione il prima possibile”. La Leaf AT-EV (all-terrain electric vehicle), è basata su una vettura di serie in allestimento con batterie da 30 kWh, capaci di garantire un’autonomia massima di 250 km. Tra le modifiche apportate troviamo cerchi in lega Speedline SL2 Marmora e pneumatici Maxsport RB3, particolarmente indicati sullo sterrato, nonché specifiche protezioni sottoscocca. Il portapacchi modificato consente di trasportare carichi anche all’esterno ed è provvisto di una barra luminosa Lazer Triple-R con 16 LED in grado di generare 16.400 lumen supplementari a bassa tensione per illuminare i tratti più impegnativi del percorso. (fonte Tuttosport)
26 aprile 2017    PRIMO PIANO
Libertà di stampa,
Mongolia al 69° posto
La Mongolia perde 9 posizioni nella classifica sulla libertà di stampa stilata da Rsf (Reporters sans frontieres) ed è ora al 69° posto nel mondo; viene scavalcata dall'Italia che invece guadagna 25 posti e si attesta al 52° gradino. La Mongolia resta però ai primissimi posti nella graduatoria continentale, battuta solo da Taiwan (45°) e dalla Corea del Sud (63°). Precede però il Giappone, mentre malissimo vanno i due potenti vicini: la Cina (176esima su 180 Paesi) e la Russia (148). Nella mappa, la Mongolia viene rappresentata in arancione (come l'Italia), che significa "media libertà di stampa". Male i Paesi in rosso, pessima situazione per quelli colorati in nero.
26 aprile 2017    PRIMO PIANO
Mongolia-Italia,
confronto e collaborazione
La seconda Commissione Mista Italia-Mongolia, tenutasi a Ulaanbaatar nei giorni scorsi, ha visto i rappresentanti istituzionali italiani e mongoli confrontarsi sui temi di reciproco interesse nell’ambito dell’incremento delle relazioni tra i due paesi. La delegazione italiana, guidata dal Sottosegretario allo Sviluppo Economico Scalfarotto e rappresentata dal sottosegretario al Turismo Bianchi, dall’Ambasciatore d’Italia in Mongolia De Felip con la partecipazione dai rappresentanti di Confindustria e SACE, ha discusso con la controparte mongola dei diversi settori in cui è possibile avviare collaborazioni economiche e commerciali, con particolare riferimento all’agricoltura, industria leggera, sanità, energia e ambiente, cultura e turismo, edilizia e infrastrutture. Confermati i progetti promossi dalla Camera di Commercio Italo-Mongola, tra cui quelli per la riqualificazione urbana dei ger district della capitale mongola e la realizzazione di 10.000 unità abitative con infrastrutture e servizi connessi; l’apertura dei due Uffici del Turismo di Roma e Ulaanbaatar, organismi per la promozione e l’incremento dei flussi turistici tra i due paesi; la mostra “Creatori di Imperi: Gengis Khan e Giulio Cesare”, un’esposizione da tenersi a Roma e Ulaanbaatar per mettere a confronto due dei più famosi condottieri della storia attraverso lo scambio di opere d’arti e reperti tra i paesi. Il Presidente De Gasperis ha rilasciato un commento: ”Con la nuova Commissione Mista, l’Italia ha maggiormente circostanziato gli ambiti in cui sarà possibile collaborare con la Mongolia. Sono state evidenziate le ottime prospettive e opportunità per le imprese italiane nei diversi comparti economici, e la Commissione è un autorevole riconoscimento che darà nuovo impulso ai progetti già promossi dalla Camera di Commercio Italo-Mongola. Un ottimo risultato che, nonostante la contrazione economica, vede l’Italia favorita e che siamo certi ci permetterà di dar seguito presto e in maniera proficua alla collaborazione con le istituzioni e le imprese mongole nello sviluppo dei progetti dei nostri associati”. (fonte Associm). Nella foto, De Gasperis con il Ministro dell'Agricoltura della Mongolia Purev.
Buongiorno, ho visitato il vostro sito, bellissimo e completo. Ho cercato il libro: "Mongolia. L'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri" di Federico Pistone ma risulta introvabile su Internet per acquisto online. Sapete se è disponibile in qualche modo? Grazie. PatrizioApprofittando di questa gentilissima richiesta (e grazie per le generose parole sul sito) ricordiamo che la nuova edizione della guida Polaris sulla Mongolia uscirà a fine maggio in libreria in versione molto rinnovata e aggiornata, sia nei contenuti che nella grafica. All'autore Federico Pistone si affianca Dulamdorj Tserendulam, brillante studentessa universitaria mongola che ha dato nuova freschezza e informazioni inedite. Per un accordo con la casa editrice Polaris, a chi farà richiesta della guida attraverso mongolia.it (info@mongolia.it) sarà praticato un prezzo speciale con spedizione a domicilio. Nella foto, il dettaglio della nuova copertina del libro.
11 aprile 2017    CULTURA
Brezza dalla Mongolia
con le arie di Ayana
"A breeze from the steppes", una brezza dalle steppe, della Mongolia naturalmente. È quella portata a Londra dalla cantante lirica mongola Ayana Sambuu e dal baritono italiano Franco Cerri che hanno interpretato arie d'opera italiane e mongole, accompagnati dalla pianista Mandakhtuya Dorje. È l'iniziativa organizzata  dall'Ambasciata della Mongolia in Inghilterra con il coinvolgimento speciale dell'Ambasciatore Sanjaa Bayar e l'Ambasciatore Culturale della Mongolia in Inghilterra e UE Unurma Janchiv. Si replica con "La Cenerentola" di Rossini a Ulaanbaatar il 28 giugno al Palazzo Centrale della Cultura e il 2 luglio al Teatro Accademico d'Opera e Balletto in collaborazione con l'orchestra della Filarmonica della Mongolia sotto la direzione del direttore della Fondazione Pucciniana italiana Jacopo Sipari Di Pescasseroli e il cast dei cantanti mongoli, italiani e internazionali con l'appoggio del Ministero degli Esteri della Mongolia e il Consiglio dei Mongoli al Estero.
7 aprile 2017    PRIMO PIANO
Bit, bilancio ottimo
e un angolo di Mongolia
L'hanno chiamata Bit Revolution, la Borsa Internazionale del turismo ha chiuso i battenti con un ottimo bilancio e con un pezzetto di Mongolia, grazie allo stand di Mondiscovery Tour (nella foto, con Chiara Colombo). Oltre sedicimila incontri di match-making (+13% rispetto al 2016) hanno fatto incontrare 2.000 espositori con 1.500 top buyer profilati italiani ed esteri, oltre a più di 200 travel blogger e 2.000 esponenti dei media accreditati. Come riferisce Il Giornale: "La Bit accende la voglia di viaggiare e di fare un’esperienza e una scoperta diretta di destinazioni e pacchetti vacanza anche nell’era di Internet e del web. Segnale di un trend in crescita, considerando che nel 2016 il numero dei viaggi con pernottamenti degli italiani è cresciuto per la prima volta dopo 7 anni del 13,7% rispetto al 2015".
Irbis, Panthera uncia o, semplicemente, leopardo delle nevi. Il felino appartenente alla famiglia delle pantere e - nonostante il nome - lontano parente della tigre, originario delle catene montuose dell’Asia centrale, è conosciuto per il mantello chiaro, molto spesso, dalla tonalità che vira verso il grigio scuro con piccole macchie nere. Essendo carnivoro, è in grado di cacciare prede anche di dimensioni più grandi della sua, ma non disdegna vegetali e ramoscelli. Per proteggerlo dall’estinzione e dalle difficoltà legate alla sua sopravvivenza causate dalla scomparsa del suo habitat, per mano dell’uomo, un team di ricercatori italiani è partito da Bologna alla volta delle vette della Mongolia, con l’obiettivo di censire uno dei felini più minacciati di estinzione al mondo: il leopardo delle nevi. Il Museo delle Scienze Naturali di Trento e il Parco Natura Viva di Bussolengo lavorano già da due anni al progetto di censimento della specie e questa è la seconda spedizione in due anni. Per seguire la missione è stato ideato un hashtag #fantasmadellemontagne. Dalla capitale della Mongolia, Francesco Rovero — curatore della sezione biodiversità del Museo delle Scienze Naturali di Trento (Muse) — e i suoi impiegheranno non meno di altri 2 giorni per raggiungere il Parco Nazionale Tavan Bogd, dove i Monti Altai toccano i 4.300 metri e ospitano alcuni degli ultimi 4mila leopardi delle nevi stimati che sopravvivono alla scomparsa. Da quel momento, la spedizione rimarrà 18 giorni in Mongolia per posizionare 60 fototrappole nei punti in cui si rinvengono le tracce del passaggio di uno dei felini più minacciati al mondo, ribattezzato “il fantasma delle montagne”. L’idea, come spiegano i ricercatori, è appunto quella di “aumentare le conoscenze su questa specie e censire il numero di esemplari presenti nei 1000 chilometri quadrati da campionare”. Nella prima spedizione del 2015 è stata registrata “un’estensione drammatica degli allevamenti di capre cachemere, che devono soddisfare la domanda del pregiato tessuto anche da parte dell’Occidente. (www.corriere.it testo di Silvia Morosi) Leggi l'intero servizio
24 marzo 2017    PRIMO PIANO
Il Lama Shinendentsel
dal 7 al 9 aprile a Lugano
Per il terzo anno consecutivo l'Hamba Lama Shinendentsel arriverà in Ticino e in particolare a Cadro (Lugano) dal 7 al 9 qprile. Sarà l'occasione per offrire a tutti la possibilità di assistere al rituale Luijin-Chöd (per l'armonizzazione di corpo, mente e spirito), che sarà preceduto da preziose spiegazioni sul rituale e da un insegnamento che potrà essere utile nella vita quotidiana di ciascuno di noi. Nel passato non è stato possibile per tutti avere la possibilità di un colloquio individuale con Lama Shinendentsel, per poter esporgli delle domande personali riguardanti il lavoro, la famiglia, la salute ecc. Per questo motivo quest'anno sarà dato più spazio a questi incontri, a cui saranno riservate l'intera giornata di giovedì 6 aprile (dalle 9 alle 18) e le mattine (dalle 9 alle 12) di venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 aprile. Coloro che volessero prenotare un incontro con il Lama Shinendentsel possono contattare la responsabile Muren via e-mail EventoMongoliaLama@gmail.com indicando giorno e ora in cui si desidera fare l'incontro insieme a un recapito telefonico. L'Hamba Lama Shinendentsel dirige a Ulaanbaatar un monastero tra i più attivi e frequentati; i suoi progetti per il futuro prevedono, tra l’altro, la costruzione di un grande centro di accoglienza per i giovani della capitale che sia luogo di riflessione e spiritualità, ma anche centro culturale e di aggregazione giovanile e sociale teso al recupero dell’identità del popolo mongolo, messa a dura prova dalla occidentalizzazione selvaggia del paese.
Torna dal 2 al 4 aprile la BIT (Borsa Internazionale del Turismo) che quest'anno si sposta nella sede di Fieramilano City. Anche la Mongolia sarà rappresentata grazie allo stand di Mongolia Discovery Tours (coordinate Padiglione MICO, Ala Sud livello 0 - stand D44A). Come precisano gli organizzatori "da oltre trent’anni BIT favorisce l’incontro tra decision maker, esperti del settore e buyer accuratamente selezionati e profilati, provenienti da varie aree geografiche e settori merceologici. Con oltre 1.500 Hosted Buyer internazionali ed italiani, più di 2.000 aziende partecipanti e oltre 60.000 visitatori professionali attesi, l’edizione 2017 sarà una delle più innovative che BIT abbia mai organizzato, introducendo importanti novità". Vai al sito ufficiale
12 marzo 2017    SPORT
Zini: "Sarò cannoniere
del calcio mongolo"
Federico Zini è un vero e proprio girovago del calcio: Malta, Filippine, Bulgaria e adesso il talento ex cantrano dell’Empoli ha deciso di tentar l’avventura nel campionato mongolo. L’attaccante, che è reduce da un gravissimo infortunio, che ne ha messo a rischio il prosieguo della carriera ci racconta questa sua nuova avventura e non solo in questa chiacchierata esclusiva con Supernews (di Mauro Migliavacca).Federico la tua carriera, dopo oltre un anno di stop per infortunio riparte dalla Mongolia. Cosa ti ha convinto a sposare questo nuovo progetto?“Innanzitutto un saluto a tutti i lettori e grazie per avermi contattato. Ulaanbaatar City Fc è un club giovane, fondato nel 2015 con un presidente molto ambizioso che già da questa stagione vuole vincere tutti i titoli a disposizione. Un progetto che mi ha convinto fi da subito”Hai girato molto: Malta, Filippine, Bulgaria prima di questa nuova esperienza. Cosa ci puoi raccontare di queste tue precedenti avventure sportive?“Malta, Bulgaria e Filippine sono state tutte e tre esperienze importanti per la mia crescita umana e professionale. Ho avuto modo di vedere il calcio in maniera diversa sia fuori che dentro il campo , perchè ogni Nazione lo vive a suo modo”.Tanto peregrinare per il Mondo, ma non ti manca l’Italia ed il calcio italiano?“L’Italia mi manca, certo: la mia ragazza, la famiglia, gli amici e la quotidianità. Però il momento però sono molto felice delle scelte calcistiche che ho fatto anche se in futuro, giocare in una piazza importante in Italia ha il suo grande fascino”.Cosa ti aspetti da questa nuova avventura sportiva e come l’affronti?“Adesso finalmente sto bene, la voglia di riiniziare e di rimettermi in gioco è tanta. Ho una scommessa con il mio procuratore, essere il capocannoniere a fine stagione. Prima di tutto spero che come squadra, riusciremmo a portare  a casa gli obiettivi prefissati”
2 marzo 2017    PRIMO PIANO
Per lo Tsagaan sar
Quaresima rinviata
È un festival tra i più antichi e più importanti della cultura mongola il "Tsagaan Sar", che letteralmente significa "Luna Bianca" ed è ricco di simbolismi e rituali che si compiono nelle famiglie, come una accurata pulizia della casa, gli auguri pronunciati dagli anziani, le preghiere per un buon auspicio. La popolazione mongola lo ha festeggiato in coincidenza con il nuovo Anno lunare, dal 27 febbraio al 1 marzo 2017. Come appreso da Fides, la comunità dei circa mille battezzati in Mongolia, pienamente inserita nella cultura locale, assume questa celebrazione incorporandola nella liturgia e dandole un nuovo significato: nelle prime ore del 27 febbraio si è celebrata nelle chiese cattoliche in Mongolia una speciale Eucaristia, all'alba del nuovo anno, per affidare a Dio la vita di tutti e pregare per la nazione. Il Prefetto Apostolico Wenceslao Padilla, mentre in questi giorni ha accolto nella sua residenza persone cristiane e non, per i tradizionali saluti e auguri, ha diffuso un messaggio per il nuovo anno, in cui afferma: "Dato che la celebrazione della Luna bianca segna l'inizio della primavera e si considera un nuovo inizio, preghiamo per la pace e per il benessere della nazione. Possano le benedizioni di Dio scendere sul popolo mongolo in questo giorno speciale". Nel 2017 la celebrazione del nuovo anno lunare, inoltre, coincide con l'inizio della Quaresima, che inizia il 1° marzo con il mercoledì delle ceneri. Per questo la Chiesa mongola ha ufficialmente deciso di rinviare alla prima Domenica di Quaresima l'imposizione delle ceneri e il vescovo Padilla ha emesso una dispensa straordinaria dal digiuno e dall'astinenza quaresimale, dato che nei giorni del festival la popolazione consuma tradizionalmente una grande quantità di carne, durante le visite ai vicini di casa. I fedeli della Mongolia, che hanno partecipato in massa alla messa mattutina, al sorgere del sole, hanno apprezzato molto questa modalità di inculturazione: "Apprezzo il fatto che la liturgia cattolica possa armonizzarsi con le nostre tradizioni", dichiara a Fides Teresa, parrocchiana della chiesa di Santa Maria a Ulaanbaatar . "Celebriamo l'Anno lunare. Come cristiani sappiamo che Dio è la sorgente di tutte le benedizioni e Gesù è il sole che non tramonta mai. Camminiamo verso di Lui. Preghiamo perchè le sue benedizioni scendano su tutti noi nel corso di questo nuovo anno”, ha detto padre Mbumba Prosper, missionario congolese in Mongolia, nella sua omelia durante la messa di Capodanno nella chiesa della Divina Misericordia a Erdenet. (fonte Agenzia Fides)
Federico Zini è il bomber con la valigia. Nonostante sia ancora giovane, classe 1993, nella sua carriera ha già calcato i campi di Malta, Bulgaria, Filippine e ovviamente Italia. Dopo il drammatico incidente in uno dei primi allenamenti nella squadra filippina del Ceres La Salle in cui si ruppe la rotula in uno scontro col portiere (che rimase ferito alla testa) Zini ha affrontato un calvario fatto di operazioni e lunghe ore di riabilitazione. Quindici mesi dopo è pronto a scendere di nuovo in campo. Prima però c'è da prendere un aereo. Destinazione Asia, Mongolia: "Ho firmato per Ulaanbaatar City, contratto di un anno". Zini giocherà dunque nella massima divisione mongola e va a vivere a Ulan Bator, capitale dello stato con un milione e 300mila abitanti. "Sono molto felice - ha detto - ho passato un periodo nero ma nonostante tutto non ho mai mollato. Ringrazio il procuratore Angel Ruiz che mi è stato vicino sempre e mi ha dato questa possibilità". Accanto a Zini oltre alla famiglia anche la fidanzata Elisa: "Mi ha sopportato e supportato sempre, non è stato facile. Anche la mia famiglia è sempre stata presente". Il centravanti partirà per l'Asia tra poche settimane: "Il 20 marzo. In squadra con me - ha aggiunto - c'è un altro ragazzo italiano, Mauro Boerchio. La mia ragazza se tutto va bene mi raggiunge tra qualche mese". La Khurkhree National Premier League, ovvero la serie A mongola, prende il via a metà aprile. Zini avrà un mese di tempo per riprendere la condizione e tornare a fare il calciatore, quello che lui definisce "il mestiere più bello del mondo". (fonte http://www.quinewscuoio.it/)
27 febbraio 2017    PRIMO PIANO
Auguri Mongolia,
è l'anno del Gallo
Il 27 febbraio la Mongolia lascia l'anno della Scimmia ed entra nell'anno del Gallo. Come già ricordato nelle news precedenti, si festeggia lo Lo Tsagaan Sar, il capodanno mongolo, la più importante festa mongola insieme al Naadam. Sulle tavole compaiono i tradizionali buuz o bansh, pecora, carne bollita, biscottoni (kheviin boov), riso, e airag, latte di cavalla fermentato. Nonostante tutti i problemi legati ai danni del gelo e alla recessione economica, la Mongolia si ferma a festeggiare per almeno un mese. E per l'occasione è stata coniata una speciale moneta (foto) che riproduce l'anno del Gallo. Buon anno, Mongolia!
23 febbraio 2017    POSTA
Naadam, uno straniero
può combattere?
Buongiorno, ho una domanda singolare da farvi: uno straniero può combattere nel Naadam? So che è la festa nazionale per antonomasia, ma sarebbe uno dei miei sogni poter lottare. Buona giornata M.G.Risponde Tseeghii di mongolia.itMi fa piacere che il mio paese faccia parte dei tuoi sogni. Innanzi tutto complimenti per la tua intraprendenza, in Mongolia però è molto difficile gareggiare nel Naadam nazionale e in quelli regionali (Naadam dell'aimag) dove la scelta dei lottatori dipende dalla Mongolian Wrestler Association; tale scelta deriva da un ranking stilato in base ai risultati di tutti i tornei svoltisi in Mongolia. Per un wrestler che non sia inserito in questo ranking è quasi impossibile partecipare ad importanti tornei. Diversa è invece la possibilità di partecipare al Naadam di un Sum (provincia). Questi Naadam minori sono il punto di partenza di aspiranti wrestler, in genere giovani e studenti e, alcune province, accettano anche la partecipazione di stranieri. Per esempio in anni recenti ha accettato l'iscrizione di turisti la provincia di Khatgal, vicino al lago Khövsgöl. Nessuno straniero (finora) è mai riuscito nell'impresa di vincere il Naadam di un Sum e magari tu potresti essere il primo! In tal caso conquisteresti il titolo di "Elefante del Sum". Buona fortuna.
22 febbraio 2017    SPORT
Calcio, due italiani
all'Ulaanbaatar FC
Doppietta italiana per la squadra mongola Ulaanbaatar FC, che pesca nel nostro paese il portiere e l’attaccante. Sara quindi italiano l’erede di Giacomo Ratto in mezzo ai pali dell’Ulaanbaatar FC. La dirigenza mongola della squadra biancoblu ha infatti scelto il pavese Mauro Boerchio, ventotto anni (nella foto, a sinistra), per sostituire Ratto, dopo l’esperienza positiva della scorsa stagione. Il bomber sarà invece Federico Zini, pisano di ventitré anni (a destra). Boerchio, dopo una lunga carriera tra Serie D e Lega Pro (Nocerina, Renate, Lecco, Pro Sesto, Verbano e Savona), con il picco raggiunto nella stagione 2008/09 quando fece il secondo nel Bari di Antonio Conte, ha scelto di lasciare l’Italia per giocare la Champions League dell’Oceania con la maglia dei campioni di Vanuato dell’Amicale FC (assieme all’ex Foggia, Salernitana e Novara Rijat Shala, a Roberto Polli, a Marcomattia Nasali, Francesco Perrone, e ai due triestini Nicola Princivalli e Massimiliano Lionetti, con Marco Bianchini in panchina) e successivamente il Campionato Maltese con lo Gżira United. (fonte www.opinione-pubblica.com)
20 febbraio 2017    PRIMO PIANO
FMI e Banca Mondiale
in aiuto alla Mongolia
Il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale e l'Asian Development Bank sono intervenuti per sostenere la Mongolia nel mezzo di una forte crisi del debito sovrano. Dipendente dall’esportazione di materie prime, la Mongolia sta attraversando una fase di forte calo nei prezzi di carbone, rame, e altre risorse naturali fondamentali per l’economia. Intanto a Pechino il vice presidente cinese Li Yuanchao ha incontrato il ministro degli Esteri mongolo Tsend Munkh-Orgil, in visita nel Paese. Li Yuanchao ha affermato che la Cina presta da sempre attenzione alle relazioni sino-mongole, durante la visita del capo di Stato cinese Xi Jinping in Mongolia, le due parti hanno stabilito la completa partnership strategica. Il vice-presidente cinese spera che le due parti possano intensificare l'attuazione degli importanti consensi raggiunti dai leader dei due paesi, salvaguardando la base politica delle relazioni bilaterali, rafforzando il collegamento della strategia di sviluppo, approfondendo la cooperazione pragmatica e ampliando i contatti civili, al fine di portare maggiori benefici ai popoli dei due Paesi. Tsend Munkh-Orgil ha affermato che lo sviluppo delle relazioni amichevoli con la Cina è una priorità nella politica diplomatica mongola. (fonti tpi.it e cri.cn)
20 febbraio 2017    PRIMO PIANO
La Mongolia si prepara
a festeggiare l'anno del Gallo
Nonostante la crisi economia e il gelo, la Mongolia si prepara a festeggiare lo Tsagaan sar, il giorno della luna bianca, che corrisponde al nostro capodanno e che quest'anno cade il 27 febbraio. Si lascia l'anno della Scimmia e si entra nell'anno del Gallo. Ma come si celebra lo Tsagaan sar, la festa più sentita dai mongoli insieme al Naadam? Ecco un estratto dal libro "Mongolia - L'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri" (Polaris editore), scritto da Federico Pistone, affiancato per la quarta edizione in uscita a primavera da Dulamdorj Tserendulam, detta "Tseeghii": "Lo Tsagaan Sar è il capodanno mongolo che segue il calendario lunare tibetano e la data varia ogni anno. È la più importante festa mongola e si protrae almeno per un mese. Per essere pronti bisogna avviare i preparativi con grande anticipo perché occorre pensare a cibo, regali, vestiti nuovi, pulizie; la tradizione impone inoltre di finire i lavori in sospeso e onorare i debiti prima del nuovo anno. I cibi che non possono mancare sulla tavola sono buuz o bansh, lo schienale di pecora (coda compresa), la carne bollita, i biscottoni (kheviin boov) sovrapposti secondo la tradizione, guarniti di aaruul e dolciumi. Anche il riso, simbolo di fecondità e crescita, è presente in tavola così come l'airag e altri piccoli piatti adatti all’occasione. È dovere dei più giovani, entro i primi tre giorni di festa, rendere omaggio agli anziani, portando i saluti e offrendo un khadag con gesto appropriato cioè reggendo le braccia dell’anziano con le mani sotto i gomiti. Le famiglie si scambiano molteplici visite. I giorni più importanti sono la vigilia (Bitüün), giornata in cui si mangia moltissimo come atto propiziatorio per un anno di abbondanza".
20 febbraio 2017    POSTA
I misteri svelati
del quadro mongolo
Buongiorno, sono un appassionato d'arte, avrei acquistato un quadro presso un mercatino rionale sul quale vi è una firma di pittore presumibilmente della Mongolia, gradirei cortesemente conoscere cosa c'è scritto sul retro della quadro. Le sono grato per la sua gentile collaborazione. Ecco in allegato la scritta apposta sullo stesso. Grazie Distinti saluti Risponde Tseeghii di mongolia.itMi fa piacere che sia interessato all'arte del mio paese. Sul retro del quadro è scritto:                    TÖV                          (Regione mongola, presumibilmente luogo di permanenza del pittore)                    N. ADIYABAZAR      (nome del pittore mongolo)                  "BAYAN-UULAND"   (nome di una località, nome molto comune, potrebbe trovarsi nel Töv, nel Dornod o anche in un'altra regione. La traduzione letteraria della località è "Nella montagna ricca")                       59 x 77      1992        (misure del quadro e data)Allego il sito della galleria nazionale mongola dove sono esposte altre opere di Adiyabazar, se volesse approfondire la conoscenza dell'artista. Le auguro un felice prosieguo di tutti i suoi interessi culturali.
16 febbraio 2017    PRIMO PIANO
Lo zud non perdona,
è strage di bestiame
La Mongolia, strangolata dal debito pubblico (a marzo scade una tranche di bond da 580 milioni di dollari, le casse dello Stato sono quasi vuote e il governo si è rivolto a tutti, finora senza trovare nuovo credito), è in ginocchio per lo zud, una pesante combinazione di venti, siccità e gelo, che sta provocando effetti disastrosi sulla steppa dell’Asia centrale. Il Paese deve ancora riprendersi dallo zud del 2016 che ha causato la morte di oltre un milione di animali, tra cui molti capi di bestiame. La Croce Rossa ha lanciato un appello internazionale, per l’invio di aiuti nel Paese in cui almeno metà della popolazione è nomade e vive di pastorizia, potendo contare solo sul bestiame come unica fonte di reddito e principale fonte di alimentazione e trasporto (Afp)
13 febbraio 2017    PRIMO PIANO
Simone Bardi
e la sua Mongolia
Simone Bardi è "artista per ispirazione, fotografo per divertimento, scrittore per caso". E ama la Mongolia. Sul suo sito www-cct-seecity.com le ha dedicato alcune riflessioni accompagnate da immagini (o viceversa), dal titolo "Densamente è spopolata la felicità". Ecco il testo: "Ma cosa ci vai a fare in Mongolia? In troppi mi hanno fatto questa domanda, quindi ho pensato a tutto quello che avrei perso se non ci fossi andato. Perché la risposta non è poi così scontata come sembra. Hai letto quello che hai potuto, hai fatto le tue ricerche, sei affascinato dal pensiero di questa terra così lontana, così aliena e di cui così poco si parla. Ma finché non parti non avrai una risposta realmente plausibile per questa domanda. Quindi aspetti di tornare per ripercorrere il fiume di emozioni che ti ha travolto quando eri laggiù. Nel frattempo la mente fa un enorme salto indietro al 1997, quando i fondatori dei CSI, Ferretti e Zamboni, riversarono in musica i loro pensieri al ritorno da un viaggio in terra mongola e il risultato fu il sorprendente album “Tabula Rasa Elettrificata” per descrivere una terra dove “tutto o quasi è al fine raso al suolo, con sopra dell’elettricità”. Da una delle canzoni di quell’album – “Bolormaa” – prendo in prestito le parole per il titolo di questo post perché credo che niente riesca a racchiudere meglio la Mongolia dell’espressione “densamente spopolata è la felicità”. E proprio da questo concetto, semplice ed esaustivo come solo i mongoli sanno essere, inizia la mia dichiarazione d’amore per questo Paese. In Mongolia imparerai a lasciare andare lo sguardo ben oltre i confini della tua immaginazione e penserai che l’infinito esiste davvero. Qui abbandonerai finalmente tutto quello che per te è ormai superfluo, e lascerai spazio allo spazio, ad un vuoto che non ha bisogno di essere colmato. Perderai molte parole e imparerai ad apprezzare il silenzio. Ti sentirai lontano da tutto e da tutti, e riuscirai a dare un senso alla tua solitudine cercando di immedesimarti nella loro. Resterai senza fiato di fronte a quegli spazi immensi e proverai ad associare il concetto di essenziale a quello di libertà. Guarderai i bambini a cavallo e sognerai di essere uno di loro, sognerai di sentirti così per sempre. Ti perderai dentro una gher (la tradizionale casa-tenda dei mongoli) e rimarrai incantato dalla quantità di cose che potrai trovarci. Osserverai i dettagli e penserai a tutta la cura e il tempo che ci sono voluti per fare di quei venti metri quadrati un universo che contiene le loro vite. Conoscerai i monaci dell’Amarbayasgalant e ti farai inebriare da quei forti profumi di incenso. Dividerai il tuo pasto insieme ai nomadi e sorriderai davanti alla loro timidezza. Qui per leggere l'intero blog originale, qui per consultarlo sui nostri Diari
Il Corriere della Sera dedica una pagina e un ampio servizio online sulla singolare situazione creatasi in Mongolia, dove i cittadini e i nomadi hanno donato soldi, oro e bestiame allo Stato per ripianare il debito pubblico. Scrive Guido Santevecchi: "La Mongolia, democrazia stretta geograficamente e politicamente tra Russia e Cina, è anche strangolata dal debito pubblico. A marzo scade una tranche di bond da 580 milioni di dollari, le casse dello Stato sono quasi vuote e il governo si è rivolto a tutti, finora senza trovare nuovo credito. Si sono mobilitati i cittadini, donando soldi in contanti, gioielli, oro, bestiame, anche i cavalli della loro straordinaria cultura nomade per riscattare il Paese. Parlamentari e manager di aziende stanno contribuendo alla colletta con sottoscrizioni fino a 100 milioni di tugrik, la moneta locale. Ma siccome l’anno scorso il tugrik ha perso un quarto del suo valore, 100 milioni significano solo 40 mila dollari". Il commento di Federico Pistone: "Benvenuti nella terra dell'orgoglio. Qui sono tutti figli di Gengis Khan, dio nell'olimpo del Tengher - l'immenso cielo che protegge la Mongolia - lui che l'ha trasformata nell'impero più grande della storia e che è stato riconosciuto uomo del millennio scorso, non dal Mongol Messenger ma dal Washington Post "per avere collegato Est e Ovest consentendo la creazione della civiltà moderna". I mongoli sono orgogliosi di vivere nel Paese più emozionante e disabitato del mondo, il più fotogenico secondo il National Geographic, perfino di vantare le temperature più estreme con un'escursione di 100 gradi nel deserto del Gobi, e le faglie più spaventose aperte dai terremoti. Dopo aver dominato metà del pianeta, hanno sofferto l'infamia della dominazione cinese al punto di salutare i sovietici come liberatori, nonostante l'ecatombe di monaci e monasteri ordinata da Stalin. Con la fine del comunismo e l'autonomia riconquistata, i mongoli hanno ripreso a consultare febbrilmente gli sciamani - quelli sopravvissuti alle purghe bolsceviche - e a autotassarsi per ricostruire i simboli più importanti della fede lamaista. Come la statua alta 26 metri al monastero di Gandan, il principale tempio di Ulaanbaatar, che riproduce la divinità buddhista Megjid Janraiseg. Era d'oro massiccio, colato e portato a Mosca nel 1937: una commovente colletta popolare ha permesso la ricostruzione dell'imponente monumento in acciaio e rame, provenienti dalle miniere di Erdenet e fregi d'oro dal Nepal. Vent'anni dopo, una nuova colletta, meno spirituale, ma sempre nel segno dell'orgoglio".
3 febbraio 2017    PRIMO PIANO
La Mongolia
di Maria Chiara Nicolini
Un altro Diario arricchisce i contributi dei nostri lettori, quello di Maria Chiara Nicolini che ha inviato anche delle immagini molto belle dalla Mongolia. Ecco l'incipit: “Ma perché proprio la Mongolia?”: ce lo hanno domandato amici, colleghi e parenti. La Mongolia inizia tanto tempo fa, per ragioni non meglio definite ma che hanno a che fare con la curiosità verso modi di vivere e paesaggi lontani da quelli a noi usuali. A un certo punto arriva il richiamo e occorre partire, anche se non si è viaggiatori provetti o non si è ancora visitato Roma. Paolo può affermare di essere stato a Ghinghis City ma non a Roma: è fantastico! Per entrambi non si è trattato solo di visitare luoghi incredibili, ma di mettersi alla prova in situazioni completamente nuove, anche per tentare di superare certe paure… È stato un viaggio faticoso, nuovo sotto tanti punti di vista, e il bello è che non finisce, ti ci ritrovi dentro anche quando attraversi i boschi della brughiera briantea! Vai al Diario completo, con testi e immagini di Maria Chiara Nicolini.
31 gennaio 2017    PRIMO PIANO
La vodka mongola
distillata con la musica
Siamo abituati a pensare alla vodka come il distillato tradizionale russo, ma in molte altre parti del mondo se ne producono di pregiate e particolari, preparate secondo ricette tradizionali che prevedono anche un pizzico di estro artistico. È quello che succede con una tipo di vodka tradizionale mongola, nella cui preparazione la musica è uno dei passaggi fondamentali. La casa produttrice APU aprì nel 1924 come azienda pubblica, ma più tardi un privato la acquistò, mantenendo la preparazione richiesta da questa vodka purissima, supportato dall'esperienza ereditata dall'antica cultura mongola. L'industria sorge su un terreno molto vicino al noto Palazzo d'Inverno dell'ultimo imperatore, Bogd Khan, nella capitale Ulan Bator.  Dopo aver scelto le migliori materie prime locali, questa vodka non subisce solo tre filtraggi, come accade per tutte le altre vodka. Viene filtrata 8 volte, usando carbone, quarzo, diamanti, perle nere e argento, che le conferiscono il sapore che la contraddistingue. A questo punto avviene l'incontro con l'acqua, ma non un'acqua qualsiasi: viene utilizzata quella ricavata dallo scioglimento dell'antico ghiacciaio del Khan, formatosi più di 800mila anni fa. E qui entra in gioco la parte musicale: l'unione tra il distillato e l'acqua infatti avviene in un ambiente musicale, che trasmette musica tradizionale mongola, una delle espressioni di canto più particolari del mondo. Benché le varie tribù abbiano diversi canti propri, i cantori mongoli sono conosciuti per aver sviluppato la capacità di emettere diplofonie e triplofonie, ovvero più suoni emessi in contemporanea dalla stessa persona, sfruttando le risonanze che si creano nel tratto vocale perché siano udibili anche gli armonici (infatti è detto anche canto armonico), tipo quello del filmato. Questo tipo di musica punta a riprodurre i suoni della natura e degli animali, e con le sue particolari vibrazioni rendono la vodka APU nota e buonissima. Secondo la tradizione, la vodka non sarebbe la stessa senza questo passaggio della catena produttiva. (fonte rockit.it)
31 gennaio 2017   
Mongolia e Oriente
in festa a Milano
Uno straordinario viaggio “a chilometro zero” attraverso la magia e il fascino di Cina, Giappone, Vietnam, India, Thailandia, Indonesia, Sri Lanka e Mongolia. Lo si potrà fare durante il Festival dell'Oriente che torna a Milano nei giorni 3-4-5 e 10-11-12 febbraio (dalle 10.30 alle 23.00) negli spazi di Fiera Milano City, dove scoprire la cultura millenaria di questi Paesi. Per due weekend, infatti, si potrà assistere e partecipare a spettacoli folkloristici, mostre, conferenze, workshop, fare acquisti al bazar orientale di prodotti tipici e gustare specialità etniche. Un evento unico per conoscere e immergersi nella cultura millenaria di questi Paesi. Gli amanti dei viaggi di scoperta potranno documentarsi tra le sconfinate steppe della Mongolia; gli spettacolari siti di templi buddisti della Birmania, nota anche come il Paese delle Mille Pagode, che da poco ha riaperto le proprie porte ai visitatori; o la Corea del Sud, dove usanze e tradizioni secolari sopravvivono accanto a città avveniristiche. Dopo la tappa milanese, il Festival dell'Oriente si sposterà a Bologna, Torino e Roma. (fonte Il Sole 24 Ore)
Doppia presentazione del libro "In Mongolia - Viaggio in un Paese nella bufera della modernità" (Morlacchi editore) di Alvaro Masseini: venerdì 27 gennaio alle 21 alla sede dell'Associazione Porta S. Susanna (via Tornetta 7, Perugia) con la partecipazione di Alfredo Savino, in qualità di console onorario italiano a Ulaanbaatar. Lunedì 30 gennaio appuntamento alle 20 al ristorante La Capannina in via Lungolago 20 di Castiglione del Lago (provincia di Perugia) con una cena a base di piatti tipici della Mongolia, come khushuur, buuz, khorghog accompagnati dal tipico té salato Suutei tse. Al termine della cena, presentazione del libro e proiezione delle foto scattate da Masseini durante i suoi viaggi in Mongolia.
19 gennaio 2017    POSTA
La scrittura mongola
diventa un tatuaggio
Buongiorno mongolia.it, sarei interessato alla pronuncia di questa frase e sapere anche se è espressa nella forma corretta, dovrebbe servire per un tatuaggio; la frase è una ma è scritta con tre design diversi. Grazie, cordiali saluti D.V. Risponde Tseeghii, autrice insieme a Federico Pistone della guida "Mongolia - L'ultimo paradiso dei nomadi guerrieri" la cui quarta edizione, completamente aggiornata e arricchita, uscirà nella primavera 2017 per la casa editrice Polaris. L'amico che scrive ci dà anche la possibilità di mostrare la bellezza della scrittura mongola. Come scrive la stessa Tseeghii sul libro in uscita: "La scrittura classica mongola risale al XIII secolo e deriva dall'alfabeto uiguro, da influenze tibetane e da adattamenti alla lingua mongola avvenuti nel corso del tempo. Nonostante l’introduzione del cirillico dal 1946, la scrittura classica continua a essere utilizzata e insegnata, seppur timidamente, durante la scuola base. Per quanto finora confinata a iscrizioni, sigilli di stato, francobolli, monete, copertine di libri, insegne, documenti e didattica, molti sono i mongoli che vorrebbero il ritorno diffuso di questa antica e nobile scrittura". Si tratta di un proverbio mongolo. È scritto correttamente (nella scrittura mongola, la mongol bichig). La traduzione letteraria è: "Meglio vedere una volta che ascoltare mille volte". Vuole dire che vedere qualcosa con i propri occhi o farla di persona è meglio di sentirla descrivere mille volte. Ho allegato la pronuncia. Traslitterazione: "Myangan udaa sonssonoos neg udaa üz". Buono studio.
5 gennaio 2017   
Il Dalai Lama
mai più in Mongolia
Il Dalai Lama non sarà mai più ammesso in Mongolia: questa è la decisione presa dal governo della Mongolia e annunciato dal ministro degli esteri Tsend Munkh-Orgil. La decisione è arrivata poche settimane dopo che il Dalai Lama ha visitato la Mongolia, dove è stato dal 18 al 23 Novembre. La visita era stata organizzata dal monastero di Gandan nella capitale Ulaan Baatar. A protestare, tuttavia, non sono state soltanto le autorità cinesi che vedono nel Dalai Lama un secessionista, ma anche lo storico monastero rivale di Ikh Khuree, il cui abate Sanjdorj Zandan ha percepito nella visita una intromissione del Dalai Lama negli affari interni della Mongolia ed un tentativo di diventare il capo del Buddhismo mongolo. La visita – che ha visto come conseguenza dei severi provvedimenti presi dal governo cinese (aumento delle tasse sui minerali importati dalla Mongolia, chiusura delle frontiere ai camion, etc) – ha portato il governo mongolo a questa decisione: «Sotto questo governo, il Dalai Lama non sarà mai più invitato in Mongolia, nemmeno per motivazioni religiose», ha detto Tsend Munkh-Orgil al quotidiano Unuudur lo scorso martedì. Con questa decisione, il governo tibetano in esilio incassa l’ennesimo fallimento e si trova in una posizione sempre più isolata. Al Dalai Lama ormai è vietato accedere agli unici due paesi al mondo che sono a maggioranza buddhista tibetana: ovvero il Bhutan, in cui il Dalai Lama non può accedere da quando suo fratello Gyalo Thondup cercò di farvi un colpo di stato, e la Mongolia, la cui maggioranza della popolazione segue proprio la scuola Gelug del Buddhismo Tibetano, la stessa scuola di cui il Dalai Lama fa parte. Se si considera che il Dalai Lama non può neanche accedere in altri paesi con forte presenza buddhista quali il Nepal, la Thailandia, la Russia (in Siberia c’è una forte presenza di Buddhismo Tibetano) e diversi altri paesi del sud-est asiatico, si capirà come ormai Tenzin Gyatso sia isolato all’interno del contesto buddhista asiatico. Solo il Giappone, ovviamente, non fa problemi a dargli il visto, oltre che i paesi occidentali. (fonte opinione-pubblica.com)